Una lezione di accoglienza e inclusione verso le persone con disabilità

- di Massimo Prosperococco -

 

 

Sono appena tornato da due intense giornate di convegni ed escursioni in Joelette, avrei potuto scrivere più avanti, domani, in settimana, ma malgrado il poco tempo (sempre) e un po’ di affaticamento fisico a me piace così, farlo subito quando ancora è tutto vivo e magari anche confuso, ma è così che voglio scrivere oggi.
Scrivo queste righe per ringraziare prima di tutto le persone coinvolte e le istituzioni di cui fanno parte.
Le voglio ringraziare per le emozioni che ho e abbiamo provato insieme, parole come quelle di Stefania dette sabato nella sede dell’Ente Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga che ripagano del grande lavoro fatto in questi anni da tutti i soci Cai L'Aquila con la voglia di fare un qualcosa che lasci un segno, piccolo o grande lo decideranno le persone coinvolte, ma comunque un qualcosa per cui valga sempre la pena di esserci e continuare ad andare avanti, passo dopo passo.
Sabato abbiamo effettuato una escursione in notturna a Rocca Calascio, percorso impegnativo, sia per il terreno, che per un intesso temporale serale, un risultato di squadra che senza la tigna di Felice, Gianluca, Giuseppe, Toni, Luca e Silvia non sarebbe stato mai possibile portare a termine e per quanto mi riguarda, ancora non riesco a credere di essere tornato a Rocca Calascio dopo più di trent’anni.


Oggi invece nel percorso da San Pietro della Ienca ad Assergi passando per la bellissima chiesa di San Clemente, ho visto persone emozionarsi mentre partecipavano all’escursione .
Arrivati successivamente dentro il borgo di Assergi, attraversare le strettissime strade con la Joelette e ascoltare la narrazione di quel territorio è stato per tutte le persone con disabilità e gli altri partecipanti una esperienza forse irripetibile.
Dopo la fatica il meritato pranzo e siamo rimasti senza parole per le 80 uova di stracci ammassati a mano da Lina Napoleone e le sue collaboratrici, sapori e profumi rari.
Infine dentro la meravigliosa Chiesa di Santa Maria Assunta, il Coro C.A.I. L'Aquila  con un repertorio di canti di montagna e aquilani.
Ascoltare 99, J’Abbruzzu e Tramonto aquilano mi ha fatto ricordare mio padre e la passione che metteva quando le cantava, non ho trattenuto una lacrima.
Grazie di nuovo a tutti per la lezione di accoglienza e inclusione verso le persone con disabilità che avete dato e sappiate che siete di esempio per tutto l’Abruzzo e anche oltre.
Nel mio cuore da oggi, c'è un pezzetto di tutti voi che prima non c'era, un pezzetto intenso e vivo e guai a chi oserà rubarlo.
Grazie e buona strada, con la consapevolezza che il sentiero che stiamo percorrendo insieme, è quello giusto.



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