Il pastore di pecore e…il pastore di anime

- di AssociazioneGiginoBraccili -

 

 

 

Papa Wojtyla è’ risaputo amava tantissimo la montagna. Il Gran Sasso per lui fu un dono di Dio. Vicino alla sua residenza di CItta’ del Vaticano , comodo per la sicurezza che non saltava mai agli occhi ,per il protocollo .

Carol andò’ spesso su quelle montagne per sciare o godere del paesaggio con silenziose passeggiate. 30 anni fa , era il 20 giugno 1993 , si recò’ in quei luoghi in veste ufficiale.

Recitò l’Angelus nel piazzale dell’albergo di Campo Imperatore , poi accetto’ l’invito avanzato dagli alpini di ribenedire la Chiesetta della Madonna della Neve ,restaurata da poco. Sicurezza, tanta, protocollo che non prevedeva il chiacchierare con chi si imbatteva con quel grande personaggio.

Ammiro’ le montagne forse 10, forse 50 volte, spesso in incognito ma una volta si imbatte’ con Angelo , un pastore che con le sue pecore, vide movimenti di persone e di auto mai viste. Si avvicinò alla macchina e il pastore di gregge parlò con il pastore di anime.

Dal racconto di Angelo viene fuori un dialogo di “due amici per caso” di 10 minuti

 



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