La Metetura (di Angelo Acitelli)

Nella vita contadina di una volta, il paese era una vera grande famiglia allargata. Il rapporto fra tutti era schietto e sincero.
 Il libro: “......SCURA MEA!” di Angelo Acitelli è una  raccolta di scritti, nato per gioco e trasformatasi nel giro di poco tempo in una piacevole ed interessante occasione per riscoprire cose dimenticate. Tra le tante poesie in vernacolo "LA METETURA" ci riporta in un mondo contadino ormai scomparso.
 
 
 
LA METETURA
 
-di Angelo Acitelli -
 
Ommeni e fèmmne
la mmatìna prèste,
la sarrécchia 'mmàne
e la pajjètta 'ndèsta;
 
lo rane sècche
rarricciàte...,
quà vòta...
rajjacciàte;
 
le cantàte, i vàvezi,
i manoppi rattaccàte,
l'acqua a ji fiaschìtti
lo vine alle 'mbajjate;
 
i caseloni,
le cavallètte
e le quajje
ch'èrane scappàte.
 
"Alègra meteto'..."!
Quacùne che passèa,
"hè...piàne-piàne..."!
Se jji responnèa.
 
LA MIETITURA

Uomini e donne,
al mattino presto,
il falcetto in mano,
e la paglietta in testa;

il grano secco
a volte strasecco,
altrevolte
coricato per terra.

I canti, i legacci di grano più verde,
i covoni legati,
l'acqua nelle botticelle di legno,
il vino nei fiaschi impagliati;

lunghi mucchi di covoni
o disposti a mo' di cavaletti
e poi le quaglie
che dal nido erano scappate.

Allegria mietitori...!
Li salutava qualcuno che passava,
eh.... piano piano!
Gli si rispondeva.



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