TORNA IL "POGGIO PICENZE IN BLUES", APPUNTAMENTO IL 21 E IL 22 LUGLIO

TORNA IL "POGGIO PICENZE IN BLUES", APPUNTAMENTO IL 21 E IL 22 LUGLIO 

 
POGGIO PICENZE - Torna per la sua 17esima edizione l’appuntamento con il “Poggio Picenze in Blues”, in programma per venerdì 21 e sabato 22 luglio prossimi presso l’anfiteatro del paese, struttura adiacente a piazza Salvatore Massonio, meglio conosciuta come Piazza rosa.
 
Una due giorni che, anche quest'anno, vedrà artisti di fama internazionale avvicendarsi sul palco del piccolo centro dell’Aquilano, divenuto in passato punto di riferimento per tutti gli appassionati di blues d’Abruzzo. Tra questi, il compositore Mighty Mo Rodgers o il poliedrico artista Andy J Forest, con Sax Gordon e Maurizio Pugno ospiti speciali del 21 luglio. Ad aprire inoltre le rispettive serate, Breezy Rodio e Andrea Di Giuseppe.
 
Un sogno, quello del Poggio Picenze in Blues, nato una ventina di anni fa e volto a raccontare la storia musicale di un luogo che, nel tempo, ha molto investito sempre di più nella buona riuscita manifestazione. La prima edizione risale alla fine degli anni Novanta per diventare, con il tempo e nonostante i blocchi imposti da sisma e pandemia, un festival di ampio respiro grazie anche al contributo di personalità e enti associazionistici locali. 
 
A organizzare l'evento, patrocinato dalla Regione Abruzzo, il Comune di Poggio Picenze, in collaborazione con le associazioni “Il Gigante Buono”, “No Limits Bike” e “Frequenze”. Per il secondo anno consecutivo, il festival sarà diretto dal musicista Francesco Cerasoli.
GLI OSPITI DELLA 17ESIMA EDIZIONE DEL POGGIO PICENZE IN BLUES

Mighty Mo Rodgers, straordinario cantante e compositore che ha modellato le sue esperienze di vita in un’eccezionale, eclettica e immensamente profonda visione musicale sin dal suo debutto, Blues Is My Wailin' Wall. Nato come Maurice Rodgers nell’ East di Chicago, Indiana, studia pianoforte classico e viene influenzato dai musicisti blues e jazz che si esibiscono nel nightclub del padre, dove si intrufola di nascosto con il suo migliore amico Willie B.
Viene folgorato dal blues di Willie Dixon, Eddie Boyd, Jimmy Reed. Da quel momento la musica diventa il focus dominante nella sua vita.
Rodgers combina soul, vocalità rauche e ritmica ad un personalissimo stile. Blues Is My Wailin' Wall ha già lasciato un segno indelebile negli ascoltatori, sia su disco che dal vivo con le sue esibizioni molto dinamiche e coinvolgenti. “Le mie canzoni riguardano la vita e la musica viene direttamente dal mio cuore e dalla mia anima.” Ancora studente Rodgers si unisce alla sua prima band, un gruppo Blues/R&B chiamato The Rocketeers. Ed è proprio qui che inizia ad esplorare anche le sue abilità nel canto, oltre che al piano, esibendosi in un mix di cover R&B e brani propri inspirati da Ray Charles e Otis Redding, la band diviene il punto di riferimento delle feste scolastiche del sabato notte. Baratta i suoi libri scolastici con un biglietto di solo andata per Los Angeles dove ha l’opportunità di esibirsi con T-Bone Walker, Albert Collins, Bobby "Blue" Bland, Jimmy Reed, e molti altri, accompagnando, con il suo fedele organo, Brenton Wood nella hit del 1967 "Gimme Some Kind Of Sign." Ma quello che lui ritiene uno dei suoi più importanti obiettivi è produrre un album per i suoi eroi del tempo, il leggendario armonicista folk/blues Sonny Terry, con il quale ha già collaborato e, l’altrettanto rinomato Brownie McGhee. Il risultato è l’acclamato Sonny & Brownie del 1973 che è una pietra miliare per Mighty. L’album vede la presenza di brani di John Mayall, Arlo Guthrie, John Hammond, Michael Franks e Sugarcane Harris e altri artisti e comprende anche tre composizioni originali.

Andy J Forest, poliedrico artista, armonicista, cantante, chitarrista, ma anche attore, testimonial pubblicitario, scrittore e anche pittore, ed è sulle scene musicali dal 1977. Classe 1955, Andy non è solo un virtuoso dell'armonica; la stoffa del bluesman autentico emerge infatti nei dischi a suo nome disseminati nell'arco di un ventennio. Una discografia che testimonia la crescita di questo musicista che alla formidabile tecnica strumentale unisce grandi capacita espressive e comunicative, ironia e un carattere esplosivo: doti che colte dal vivo rendono ogni suo concerto un evento da ricordare. Dopo il successo con “Real Stories: of Love Labor and Other Man Made Catastrophes” con il quale vince il premio come “Best Blues Cd 2007” al “the Best of the Beat” Award di New Orleans, seguito da NOtown Story: The Triumph of Turmoil (2010), che, definito uno dei suoi migliori progetti, è un’album dove Andy riesce a simulare al meglio le emozioni che si possono catturare solo con un concerto dal vivo. Una cosa da ricordare riguardo alla carriera di Forest è che aderisce fedelmente al formato blues trovando, all’interno di esso, il modo di crescere musicalmente. Molti artisti blues descrivono intensamente dei piccoli circuiti all’interno di esso rimanendo però sempre nello stesso punto durante la loro carriera ma Forest continua a spingere la sua struttura nel funk, R&B tradizionale e swing per soddisfare il suo esteso lavoro lirico. Ha maturato durante gli anni sia le sue qualità vocali che di armonicista, ridimensionando alcune delle sue eccentricità sia come musicista che come contenuto melodico delle sue canzoni. Apprendendo le prime lezioni di armonica ancora ragazzo, influenzato da Sonny Terry, Walter Horton, Charlie Musselwhite e Rod Piazza inizia a suonare nel circuito di New Orleans nei primi anni ‘70, esibendosi con James Booker, Earl King, John Mooney, Antonie Domino, Billy Gregory e altri musicisti locali con i quali da vita ai “Radiators and the Subdudes” dimostrando uno stile unico fin dagli inizio. Le sue esibizioni dal vivo, molte delle quali ad importanti festivals, gli danno l’oppurtunità di aprire i concerti per B.B. King, Albert King, Albert Collins, Canned Heat, Magic Slim, Robert Cray, Stevie Ray Vaughan, Buddy Guy & Jr. Wells, Clarence “Gatemouth” Brown, J. Geils & Magic Dick, Terrance Simieon, Otis Grand, The Blind Boys of Alabama, Johnny Copeland, Roy Rogers, John Hammond, Melvin Taylor, Duke Robillard e Johnny Winter. Dopo aver vissuto in Europa per ben 10 anni ritorna a New Orleans nel 1991 dove suona frequentemente in numerosi clubs e partecipa a tour europei e canadesi esibendosi con grandi nomi quali Taj Mahal, Screamin’ Jay Hawkins, Matt Murphy, James Cotton, Walter “Wolfman” Washington, Jimmy Johnson, Sugar Blue, Willy DeVille, Louis Meyers, Johnny Heartsman, Bernard Allison, The Memphis Horns, Johnny Shines and John “Juke” Logan.

Sax Gordon, sassofonista che come nessun altro ha saputo mantenere viva e rinnovare la grande tradizione americana del sassofono blues e rhythm’n’blues, diventandone una figura di riferimento grazie a uno stile grintoso e carico di soul feeling che lo ha fatto conoscere in tutto il mondo. Artista originario di Detroit, nominato a più riprese agli oscar del blues, Sax Gordon è oggi uno dei migliori sassofonisti sul mercato e un artista ricercatissimo, tanto è vero che non c'è quasi disco di blues uscito negli ultimi due decenni che non veda la sua partecipazione. Fra le sue molteplici collaborazioni: Luther “Guitar Junior” Johnson, Solomon Burke, Clarence “Gatemouth” Brown, Little Milton, Johnny Copeland, Herb Ellis, Charlie Musselwhite, Martha Reeves… Gordon ha anche avuto l'onore di aprire i concerti di B.B. King, Rolling Stones e Neville Brothers.

Andrea Di Giuseppe, che nasce a Tivoli nel 1994 e all’età di 5 anni inizia a suonare l'armonica grazie a suo a padre, con cui condivide la stessa passione.
Nel 2016 inizia suonare a Roma con diversi gruppi della capitale tra cui i The Power Shakers con Marco Di Folco, i Super Motor Oil con Alex Orelli (chitarrista e cantante che ha collaborato con Junior Watson) con gli Hoodoo Doctors con Simone Scifoni (polistrumentista e fondatore della Bloos Records), Lino Muoio e Andrea Ricci. Suona spesso anche con artisti nazionali ed internazionali come Max Prandi, Angelo LedBelly Rossi, Paul Venturi, Max De Bernardi,Charlie Cruz. Nel 2018 si inizia a dedicare come autodidatta anche alla chitarra, suonandola per le vie di Roma come Busker. Utilizza solo accordature aperte usando lo slide e ama il Blues delle origini. Nel suo repertorio potrete sentire le calde atmosfere che c'erano nei vecchi Juke Joint.
Nel 2022 esce il suo primo disco da solista per la Bloos Records, "Bloos Session Vol.6" che pochi mesi dopo ha l'occasione di presentarlo al Mojo Station Blues Festival (aprendo a Paul Venturi & Simone Scifoni e The Caboose). Nello stesso anno partecipa al Liri Blues Festival con i Mandolin Blues di Lino Muoio e all'Auguusti Blus Festival in Estonia come solista accompagnato da Simone Scifoni e con Spookyman & the all Nighters. Luglio 2023 accompagna all'armonica l'artista Baba Sissoko & Mediterranean Blues al Novigrad Blues Fest.

Breezy Rodio ha iniziato la sua avventura musicale da solista. Dopo aver firmato un contratto con la casa discografica Delmark Records di Chicago IL, Breezy è stato nominato ai Blues Blast Music Awards del 2018 nella categoria "Rising Star of the Year". Per 11 anni è stato al fianco della celebre stella del Chicago Blues, Linsey "The Hoochie Man". La combinazione di blues tradizionale e moderno, mischiati al Soul, R&B, Swing e Jazz rendono Breezy Rodio un artista unico nel suo genere, capace di far divertire e ammaliare il pubblico.



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