Festival del libro, evento di parte finanziato con fondi pubblici

“Dove inizia e dove finisce il confine tra iniziativa istituzionale e propaganda? È accettabile che un Festival come quello ‘L’Aquila città del libro’ sia finanziato dalle casse pubbliche? La provocatoria affermazione del vice sindaco Daniele, che in aula propone un contributo analogo per la Festa dell’Unità, è puerile, ammette di fatto che la manifestazione è partitica ed è inaccettabile proprio perché riteniamo che eventi politici non possano essere sostenuti dalle finanze pubbliche”.

 

Lo afferma il capogruppo del Partito Democratico al Consiglio comunale dell’Aquila, Stefano Albano, dopo che nella seduta di sabato scorso è stato bocciato il suo ordine del giorno - sottoscritto dall’intera opposizione - che chiedeva il ritiro del patrocinio alla manifestazione e la revoca del contributo pubblico.

 

“L’associazione proponente secondo quanto spiegato dal primo cittadino avrebbe fornito un programma ‘solo di massima’ ma che, senza scrupoli, nel giro di pochi giorni ottiene un contributo economico di 20mila euro più una serie di altri benefit. La risposta in aula del sindaco Biondi alle contestazioni su questa manifestazione di chiara matrice neo fascista è incredibile e surreale”, aggiunge Albano, “surreale perché ci vuole coraggio ad utilizzare certe argomentazioni per giustificare il sostegno del Comune - che solo chi si imbatte ogni anno in richieste analoghe per gli eventi culturali più vari sa quanto sia ‘sudato’ - ad una iniziativa dalla così forte impronta ideologica, guarda caso la stessa dell’amministrazione. Un ‘caso’ che fa il paio con quello della targa in memoria di Sergio Ramelli, per la quale l’amministrazione delegittima la commissione onomastica da essa stessa nominata che ha espresso parere contrario”.

 

“Gli ospiti del Festival”, accusa Albano, “provenivano tutti dalla stessa area politica di destra ed estrema destra, da Alberto Bagnai a Francesco Paolo Capone, da Filippo Burla, che ha presentato il suo libro edito dalla casa editrice di CasaPound a Gian Piero Joime, da Stelio Fergola ad Andrea Lombardi fino a Valerio Benedetti, tutti autori di volumi di chiara matrice, così come i giornalisti invitati erano tutti provenienti da testate che fanno riferimento alla stessa area politica della destra reazionaria e conservatrice come Alessandro Rico, Francesco Borgonovo, Daniele dell’Orco e Gian Micalessin”.

 

“Le iniziative politiche e chiaramente di parte non devono essere finanziate coi fondi pubblici”, aggiunge il capogruppo del Pd, che punta l’indice anche contro “le iniziative del presidente della Regione Marco Marsilio che sta girando l’Abruzzo con il logo ‘Quattro anni di governo’, e con la scusa di raccontare gli anni di amministrazione si fanno eventi pre-elettorali coi soldi di tutti i cittadini abruzzesi”.

 

“L'Aquila, in questi anni, è diventata una sorta di laboratorio politico per la destra italiana – dichiara Nello Avellani segretario del Pd aquilano – . Qui, più che altrove, stiamo assistendo al tentativo, ossessivo, di costruzione da zero di un’egemonia culturale che passa, anche, dalla organizzazione di festival dalla chiara matrice ideologica e dalla avversione per eventi che pure, negli anni, avevano avuto un importante riscontro, come ad esempio il Festival della Partecipazione, con gli organizzatori costretti ad emigrare a Bologna. Anche per rispondere a questo tipo di iniziative prepotenti”, conclude il segretario cittadino del Pd, “abbiamo promosso per domani, alle ore 18,00 al Palazzetto dei Nobili, l’incontro ‘Cultura libera tutte/i. Per resistere alla regressione democratica’. Parteciperanno Sandro Ruotolo, giornalista e membro della segreteria nazionale del Pd con delega alla cultura, e Valerio Renzi, giornalista di Fanpage.it che, per primo, ha denunciato a livello nazionale la vicenda della Festa del Libro dell'Aquila”.



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