ESCURSIONE SULLA VETTA ORIENTALE DEL GRAN SASSO

ESCURSIONE SULLA VETTA ORIENTALE DEL GRAN SASSO

 

- di Giovanni Altobelli -

 

 

Sta passando lentamente l’estate 2023, è il 13 di agosto, io Giovanni Altobelli classe 1945 appassionato della montagna fin dalla più tenere età, già negli anni 50 con mio padre Antonio, pastore davo una mano a sistemare le pecore negli stazzi dello “Schioppatore”.  Le montagne con le loro splendide cime oltre la passione suscitano in me una forte carica di benessere, ho iniziato a frequentare fin dal 28 giugno 1969, quando facemmo una spedizione di giovani filettesi per raggiungere “Corno Grande”, come ho già riportato in altri scritti, partimmo da Filetto alle ore 4 per arrivare a mezzo giorno. Da quell’anno, ci sono andato centinaia di volte, escluso l’anno 2009 per il terremoto.

RACCONTO DELL’ESCURSIONE ALLA VETTA ORIENTALE DEL GRAN SASSO A METRI 2905.

A guidarla il mio giovane amico Giorgio Dattolo milanese che sta trascorrendo le ferie a Filetto; partiamo all’alba con la macchina per raggiungere il Piazzale di Campo Imperatore, arrivati alle 6,00 troviamo un forte vento, ma nonostante ciò, zaini a tracollo e partiamo per la meta prefissata.  Arrivati a “Sella di Monte Aquila” a metri 2335, dopo aver scattato le prime foto, ci dirigiamo verso il sentiero per il “Brecciaio” a 2506 metri, dopo due ore di cammino arriviamo alla “Conca degli Invalidi” a metri 2530 per poi girare a sinistra e proseguire per il “Passo del Cannone” a metri 2679. Scendendo nella verticale incontriamo le prime ferrate risistemate qualche anno fa da ottimi esperti alpinisti del CAI. Percorrendo il fondo del “Ghiacciaio del Calderone” che sta ormai scomparendo, iniziamo la ferrata per raggiungere il crinale che ci porterà fino alla Vetta Orientale, dove arriviamo alle ore 9,30.  Insieme a noi e dopo di noi, arrivano tanti escursionisti esperti e non, ci salutiamo con grande simpatia e spirito di gruppo.  Il mio amico Giorgio continua a filmare e scattare foto, soprattutto alle varie cime ed al ghiacciaio. Consumiamo la nostra colazione e immortaliamo la scena con alcune foto; dopo poco riprendiamo con calma e passione la via del ritorno. La giornata è stata bellissima, nonostante il vento impetuoso della mattina.  Vorrei concludere dicendo che le alte cime non solo sono per esperti della montagna ma anche per gente comune che nutre il semplice desiderio di provare grandi emozioni, che dai tempi più remoti appartengono all’uomo.  Camminando ed arrampicando con attenzione e prudenza è possibile raggiungere qualsiasi meta. La montagna offre il bene della vita, la tranquillità e la salute, è il luogo dove s’incontrano persone dai sani principi. I giovani dovrebbero frequentare di più la montagna, eliminare l’alcol ed altro che fa male, condividendo sempre di più con la natura per una vita in armonia e serenità, mantenendo allo stesso tempo l’integrità della natura non abbandonando rifiuti e rispettando l’ambiente. Dalle montagne e le loro cime che a Tutti Vi Aspettano, un grande saluto e ringraziamento.

Collezione fotografica storica di Giovanni Altobelli

foto e film di Giorgio Dattolo

 



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