Il ricordo di Francesco De Marchi primo scalatore a raggiungere Corno Grande

Posted by Antonio Giampaoli | 2023-08-19 | Commenti: 0 | Letto 659972 volte     Image Sample

- di Bruno Marconi -
 
 
 
Oggi sto pensando a Francesco De Marchi, un'icona degli alpinisti aquilani e abruzzesi. Il gentiluomo di corte di Margarita d'Austria, la sfortunata figlia di Carlo V, che elesse L'Aquila capitale dello stato farnesiano, ne esce come eroe della cultura, ovvero come uno dei primissimi che vide nel Gran Sasso, oltre un valore economico, un valore di ardita conoscenza.
Infatti 450 anni anni fa, il 19 di agosto del 1573 Francesco De Marchi, ingegnere militare da Bologna, fu il primo scalatore a raggiungere la Vetta occidentale del Corno Grande (Il Corno Monte).
La sezione aquilana del CAI, 50 anni fa celebrò tale avvenimento, nel quarto centenario. Nelle vicinanze del Castello Cinquecentesco venne eretto un cippo in sua memoria, alla presenza dell'allora Presidente Generale del CAI senatore Spagnolli, del Sindaco De Rubeis e del Presidente Nestore Nanni. Venne inaugurata la "Via del Centenario" e apposta una targa ad Assergi (Sercio, come il De Marchi, nella sua cronaca: IL CORNO MONTE); e sempre nel 1973, a cura del prof. Alessandro Clementi, la Sezione pubblicò tale Cronaca. Nel 2005, sempre il CAI aquilano, organizzò per i Cinquecento anni della sua nascita, un Convegno di Studi e nel giugno del 2006, vennero pubblicati gli atti nel Bollettino n° 179 dell'intera collezione, e in questo Bollettino venne allegato un DVD contenente il Documentario dal titolo "Francesco De Marchi, 1° Speleologo", realizzato in occasione del 400° anniversario della prima esplorazione della Grotta a Male compiuta da Francesco De Marchi il 20 agosto 1573. La sceneggiatura è stata ricavata dalla interessante e accurata descrizione che il De Marchi ha fatto della sua esplorazione, infatti il commento è tratto integralmente dallo stesso testo. La regia e le riprese sono di Alfonso Lucrezi, la voce di Franco Villani; il Capitano De Marchi è impersonato dallo speleologo Bruno Chiarelli. Il film girato con una cinepresa amatoriale, pellicola a colori super 8 e sonorizzato su banda magnetica è stato trasferito su DVD, senza alcun restauro.

 



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