PERDONANZA CELESTINIANA: NON BASTA PASSARE SOTTO UNA PORTA

PERDONANZA CELESTINIANA: NON BASTA PASSARE SOTTO UNA PORTA

- di Walter Di Carlo -

 

 

La questioni si ripete: perdonare, si, per volare in cieli puliti e respirare fuori dalla modaneita'.

Lungo la via del mistero di Dio non basta perdonare se non si festeggia, il perdono, come grazia divina e riconoscerne il vertice della prova terrena. Il perdono non è  una richiesta sociale, o storica da condividere con leggerezza, un giorno all'anno, bensì, un evento tribolato e meditato, da conquistare, ogni giorno, è sangue di Cristo che trasuda per il dolore dei figli suoi che vanno fuori strada e non si fanno guidare dal vero padre amorevole.
Tanti figli lo rifiutano e lo beffeggiano, consacrando i beni materiali, piuttosto che la sua  Misericordia.
Stiamo attenti a credere che  il problema sia perdonare il prossimo, se prima non siamo capaci di capire che il primo da autoperdonare  è in noi con tutti i suoi egoismi.
Stiamo attenti a convincerci che la perdonanza  avviene fuori di noi.
Non spostiamo l'attenzione, al di fuori di noi, credendoci migliori.
Il vero perdono avviene, prima di tutto, dopo aver ristabilito gli equilibri dell'umilta' in noi.
Si può perdonare il prossimo , solo così, e non credendo che basta passare sotto una porta. La forza sacrificale del vero perdono, è  talmente varia e bella, da metterla in primo piano per ogni attività della vita umana. La fioritura sociale è il potere che essa può dare ad ogni anima. Nessuno di noi sa cosa basta, per nascere di nuovo, ma tutti sappiamo che il perdono è il primo gradino per la lunga scala divina di rinascita, fuori, dalla traditrice mentalità mondana.
Il perdono è l'inizio del nascere di nuovo in acqua e spiritualità, ma, una cosa e' sicura che noi non saremo mai bellezza a immagine di Cristo, senza invitare la nostra anima ad agire continuamente per Essere, senza avere un patema spirituale che interceda contro i nostri materialismi e poi per i nostri nemici e questa deve diventare la nostra natura assoluta e  sarà la nostra appartenenza all'ascesi. Tutti scegliamo una via, e  meditare, con amore, su anime come Celestino  è la più difficile, prepariamola con "l'asfalto" per renderla più  facile da percorrere e andare da Cristo e prima o poi e con l'aiuto di anime indomite come  Celestino, possiamo scoprire,il senso, la rotta. L'amore non perdona, per moda, ma, per  necessità, per la voglia di realizzarsi, in un discorso estetico che è la sua natura.
Celestino, appunto,comincia con il perdono, ma, insegna, con la sua indipendenza dalla mentalità mondana che nulla basta, a liberarci, se non proseguiamo, per mano con lui, oltre i confini mondani e dopo i festeggiamenti, seguitando, ad ascendere, nella continua incarnazione di Gesù in noi.
 L'umiltà assoluta è l'mmagine di Cristo e quindi l'amore perdona, non tanto, per sentimentalismi, ma perchè è indomabile nell'essere se stessa e cerca in sé la stabilità Eterna, l' Estasi.



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