L'AQUILA CALCIO, IL PUNTO SULLA ROSA A POCHI GIORNI DAL VIA DELLA SERIE D

Sebbene il mercato estivo non abbia ancora chiuso i battenti, L'Aquila Calcio ha da tempo già virtualmente concluso la propria campagna acquisti in vista dell'imminente stagione 2023-2024, quella che certifica il ritorno della compagine rossoblù nel massimo campionato dilettantistico dopo un'assenza di cinque anni.

Andiamo allora ad analizzare - reparto per reparto - l'organico a disposizione di mister Massimo Epifani, provando successivamente a carpirne punti di forza ed eventuali lacune.
Tenuto anche conto che - rosa alla mano - l'obiettivo stagionale non può che essere quello di battagliare fino alla fine con altre piazze blasonate (Sambenedettese, Campobasso e Chieti, su tutte) per tentare l'approdo in Serie C.
 
PORTA. Dopo gli inevitabili addii di Barbagallo e Mascolo (entrambi classe 2002 e dunque non più schierabili come "under"), gli sforzi della società si sono concentrati sulla ricerca di due profili giovanissimi (classe 2005) ma con esperienze già maturate nelle Primavere di importanti sodalizi del calcio italiano.
Sfumato Francesco Raffaelli (scuola Bologna e ingaggiato dall'ambizioso Grosseto), i responsabili dell'area tecnica rossoblù hanno virato con decisione dapprima su Matteo Raffaelli, prelevandolo a titolo temporaneo dall'Ascoli, e successivamente su Matteo Michielin, arrivato con la stessa formula dal Cittadella. 
Il primo - che nell'ultima annata nelle file della Primavera del "Picchio" si è reso protagonista di ben sette clean sheets e di quattro rigori parati - sarà il titolare, mentre l'estremo difensore veneto sarà il suo vice.
Per il ruolo di terzo portiere, infine, si alterneranno Giacomo Miconi (anch'egli classe 2005 e nel giro della prima squadra già nella passata stagione) e il "baby" Marcello Pasqua, classe 2007.
 
DIFESA. Quello arretrato è fuor di dubbio il reparto che ha subìto meno stravolgimenti rispetto all'ultima vittoriosa annata in Eccellenza.
Il capitano Alessandro Brunetti (giunto alla terza stagione consecutiva nella compagine del Capoluogo) e Luca Cassese (il quale ha sciorinato una forma fisica invidiabile sin dal principio del ritiro pre-campionato) sono stati infatti riconfermati senza alcun indugio ed andranno ancora una volta a costituire la coppia titolare per quanto concerne il cuore della retroguardia.
Da non sottovalutare, tuttavia, l'eventuale avanzamento nelle gerarchie di Giovanni Alessandretti, roccioso centrale classe 2001 arrivato dal Giulianova in sostituzione dell'esperto Scipioni (approdato al Rieti) e che - assieme al tandem aquilano sopracitato e a Roberto Ferri del Pontevomano (oggi al Notaresco) - è risultato essere per rendimento il miglior difensore dell'ultima Eccellenza Abruzzese (suo, tra l'altro, il gol-vittoria proprio nello scontro diretto con L'Aquila al "Fadini").
Passando alle corsie laterali, la sostanza non cambia di molto, poiché anche in questo caso la società rossoblù ha scelto la via della continuità, dando piena (e meritata) fiducia al blocco della precedente stagione.
Parliamo del classe 2003 Andrea Bellardinelli e dei due classe 2004 Filippo Tavoni e Ciro Pietropaolo, ai quali si è aggiunto sin dalle prime battute del mercato Filippo Lorenzoni, terzino del 2003 già con un recente passato da protagonista in piazze importanti di nobili decadute come Sambenedettese e Livorno.
Il giocatore scuola Fermana - che all'occorrenza può ricoprire anche il ruolo di mezzala - è andato a rimpiazzare il pari età Matteo Sorrini, accasatosi al Teramo.
A completare il pacchetto, infine, ci sarà nuovamente Lorenzo Miconi (2005), fratello gemello del terzo portiere Giacomo.
 
CENTROCAMPO. L'obbligo vigente in Serie D di collocare un fuoriquota in più nell'undici titolare rispetto al massimo torneo abruzzese (dove invece ne sono richiesti tre) ha inevitabilmente spinto gli uomini di mercato rossoblù a ringiovanire la zona nevralgica del campo.
Salutati Corticchia, Diarra, Massetti e (forse) Di Norcia, le uniche conferme rispetto all'ultima annata riguardano il duttile Tommaso Carbonelli, l'aquilano DOC Giorgio Mantini (entrambi in procinto di affrontare il terzo campionato di fila alle pendici del Gran Sasso) ed il folletto classe 2001 Antonio Mastrone: quest'ultimo - malgrado non abbia ancora racimolato alcuna presenza ufficiale nelle file aquilane - è stato infatti acquistato a titolo definitivo dal Capistrello già nel Gennaio 2023, ma si è preferito lasciarlo maturare in terra rovetana fino al termine della stagione.
A loro si sono aggiunti innanzitutto gli under classe 2004 Karim Ouali (ex Pontevomano, autore di una pregevole doppietta nel confronto del "Gran Sasso - Italo Acconcia" di Novembre 2022) e Jacopo Battistoni (proveniente dal Grosseto, dove ha collezionato trentuno presenze nel girone E di Serie D), ed in seguito due autentici pezzi da novanta.
L'allusione è ovviamente rivolta a Lorenzo Del Pinto ('90) e a Federico Angiulli ('92).
Il primo - originario di Scoppito e dunque fortemente legato al territorio - è tornato a vestire la casacca rossoblù dopo otto anni dall'ultima occasione (stagione 2014-15 in Serie C) e rappresenta un vero e proprio lusso per la categoria, essendo reduce da numerosi campionati nei Professionisti, financo quelli (annate 2017-2018 e 2020-2021) collezionati nella massima serie italiana durante la sua lunga militanza a Benevento. 
Altrettanto pregiato il pedigree del regista nativo di Segrate (Milano), che dal 2019 è stato punto fermo e capitano della Sambenedettese prima di sposare il progetto del sodalizio del Capoluogo: nel suo curriculum, infatti, figurano numerose esperienze in cadetteria e terza serie con le maglie di Reggiana, Catania, Pisa, Avellino, Benevento e la già menzionata Samb.
Da sottolineare, inoltre, che Del Pinto ed Angiulli sono già stati compagni di squadra nella stagione 2015-2016, quando nel Sannio coronarono il sogno della Serie B disputando da Gennaio in avanti quasi tutte le partite da titolari.
Titolarità che sarà verosimilmente intoccabile in special modo a L'Aquila, dove i tifosi non vedono l'ora di vedere ben oliati i meccanismi tra la quantità, la corsa ed il sacrificio della mezzala scoppitana, e le geometrie mixate ad un piede decisamente "caldo" nei tiri dalla distanza del play meneghino.
Integrano, infine, la batteria dei centrocampisti due giovani del vivavio: si tratta del mediano Emidio Hugh Rossi ('04) e della mezzala Giorgio Fattapposta ('05).
 
ATTACCO. Se è vero che ciascun reparto dell'organico rossoblù offre alte garanzie di affidabilità, quello offensivo rappresenta tuttavia l'autentico fiore all'occhiello messo a disposizione di mister Epifani.
Basti pensare, anzitutto, che due noti protagonisti della passata stagione - l'esterno Stefano Sarritzu ed il fantasista Jonatan Alessandro - quest'anno dovranno faticare non poco per ritagliarsi un posto nell'undici iniziale.
Già, perché dal mercato (che in uscita ha fatto registrare gli approdi di Shiba alla Sangiustese, di Santirocco al Tolentino e di Rei al Teramo) sono arrivati quei "big" che insieme andranno a comporre un tridente avanzato assolutamente da vertice.
Partendo dal riferimento centrale, L'Aquila ha mirato in primo luogo ad assicurarsi le prestazioni di un attaccante in grado di andare a segno con una certa facilità. 
Ed ecco che dall'Ercolanese è stato prelevato Luis Fabián Galesio, prima punta classe '93 che nell'ultima annata in Eccellenza campana (notoriamente la più "dura" d'Italia, al pari di quella pugliese) ha vinto il titolo di capocannoniere con ventidue reti messe a referto.
Ma guai a pensare che il 'puntero' argentino non possa essere in grado di ripetersi anche nella categoria superiore: nelle due precedenti stagioni disputate in Serie D, infatti, Galesio era riuscito ad agguantare la doppia cifra con estrema disinvoltura (sedici centri nel 2020-2021 e diciassette nel 2021-2022).
Chi se ne intende di prolificità sottoporta è senza dubbio anche Pablo Ezequiel Banegas, uno degli esterni offensivi più importanti dell'intero panorama dilettantistico nazionale.
Il classe '92 - anch'egli argentino - è stato fortemente voluto tra gli altri dal tecnico Epifani, che lo allenò a Notaresco nella stagione 2020-2021, chiusa alle spalle della sola corazzata Campobasso.
Proprio nel Comune teramano, Banegas ha conseguito il miglior "score" della sua carriera con sedici marcature in venticinque presenze.
Meno efficace in fase realizzativa, ma ugualmente di grosso spessore, è l'esterno che agirà sul versante offensivo opposto, ovvero Antonio Bacio Terracino ('92).
Il giocatore napoletano - che ha disputato la sua migliore stagione nel 2017-18, quando con la maglia del Teramo riuscì a toccare la doppia cifra nel campionato di Serie C - è stato compagno di squadra proprio di Banegas alla Cavese (Serie D girone H) nell'ultima sfortunata annata conclusasi con lo spareggio per la promozione in terza serie perso al cospetto del Brindisi.
A completamento del reparto, si segnalano, infine, l'innesto di Francesco Persiani - prima punta classe 2002 proveniente dal Giulianova e che all'occorrenza è in grado di scalare anche sull'esterno - e la conferma del giovanissimo aquilano Cristian Lorenzini (2005).
 
Alla luce di un organico di tale valore, è facile intuire come - nel confronto tra potenziali punti di forza e punti deboli - l'ago della bilancia penda decisamente a favore dei primi.
Andiamo dunque a sviscerare gli uni e gli altri.
 
PUNTI DI FORZA.
 
Lo "zoccolo duro". Nonostante il salto di categoria e l'inevitabile ristrutturazione della squadra, la società rossoblù ha opportunamente optato per il mantenimento dell'ossatura della scorsa stagione, intervenendo in maniera corposa soltanto dalla cintola in su.
Quasi l'intera retroguardia (la migliore dell'ultima Eccellenza abruzzese), infatti, è rimasta pressoché inalterata e questo ci si augura possa spalancare le porte ad una rinnovata solidità anche per l'imminente campionato di Serie D.
D'altro canto, i veterani del centrocampo e dell'attacco staranno certamente giocando un ruolo fondamentale, nell'ottica della totale integrazione degli elementi tesserati durante la campagna acquisti estiva.
 
Ritiro con squadra al completo. Radunandosi con il 95% della rosa già ultimato e con un certo anticipo (il 19 Luglio) anche rispetto a diverse squadre di categoria superiore, L'Aquila ha voluto innalzare sin da subito il grado di amalgama tra confermati e neo-arrivati.
In questo modo, gli automatismi di campo e gli equilibri di spogliatoio saranno inevitabilmente più collaudati, se raffrontati a quelli delle dirette concorrenti Sambenedettese, Chieti e Campobasso, le quali - oltre ad aver quasi smantellato i rispettivi organici al termine dell'ultima stagione - hanno continuato ad operare alacremente in sede di mercato anche a ritiro inoltrato. 
 
Gente abituata a primeggiare dalla D in su. Oltre al reduce Carbonelli (che aveva vinto il girone G di Serie D da "under" nella stagione 2018-19 con la nobile decaduta Avellino), il sodalizio del Capoluogo ha rimpolpato l'organico con altri elementi che hanno nel proprio DNA la propensione alla conquista delle promozioni tra i Professionisti o, comunque, a primeggiare nella "regular season" di un torneo nazionale.
Sono i casi del centrale difensivo Alessandretti (vincitore - anch'egli nelle vesti di "fuoriquota" - del girone F di Serie D nel 2021-22 con la Recanatese) e della coppia di esterni Bacio Terracino e Banegas, i quali appena tre mesi or sono hanno conseguito la vetta nel raggruppamento H (il più "complesso" dell'intero panorama dilettantistico) pur senza ottenere l'approdo in terza serie.
Ma non è tutto, perché alle pendici del Gran Sasso sono giunti anche Del Pinto ed Angiulli, che - come già detto in precedenza - nel recente passato hanno agguantato addirittura la Serie B con la maglia del Benevento.
Insomma, se è vero che grazie ad alcuni singoli la mentalità vincente può essere trasmessa all'intero gruppo (tra l'altro, già di per sé collaudato per i trionfi, seppur in una categoria inferiore), sotto questo aspetto L'Aquila può dormire sonni assolutamente tranquilli.
 
Attacco atomico. Senza voler arrecare un torto ai reparti avanzati (certamente di spessore) delle altre "big" del girone F, la compagine rossoblù sembra disporre di una marcia in più per quel che concerne il pacchetto offensivo.
Nonostante sia rimasto a secco nella prima uscita ufficiale di Coppa (0-0 casalingo contro il Notaresco), risulta facile intuire (i curricula raramente mentono) che - una volta raggiunta la migliore condizione fisica - il tridente titolare sarà in grado di garantire giocate di alto lignaggio, nonché gol e assist pesanti, per tutta la durata della stagione.
Ma il tassello che dà un'ulteriore e decisiva connotazione di forza all'attacco di mister Epifani è senza dubbio la panchina.
Sarritzu e Alessandro, infatti, rappresenteranno le riserve di Galesio, Bacio Terracino e Banegas: un vero e proprio "lusso", considerando che si tratta di atleti che in quarta serie hanno sempre disputato campionati da assoluti protagonisti in piazze blasonate ed ambiziose (vedasi Campobasso, Torres, Samb e Latina).
 
PUNTI DEBOLI.
 
Mancanza di un difensore di categoria superiore. Abbiamo già accennato a come gli automatismi e la compattezza del gruppo possano spesso rivelarsi ben più determinanti rispetto al valore del singolo.
E questo discorso, specie nel momento in cui si parla di retroguardia (dove tutti gli interpreti devono ragionare come un unico blocco), assume una valenza ancor più significativa. 
Quando bisogna fronteggiare attaccanti di alto livello (magari pure al cospetto di una cornice di pubblico importante), tuttavia, anche l'esperienza e la caratura di un elemento abituato a palcoscenici professionistici può aiutare ad instillare una maggiore imperforabilità nelle retrovie.
L'Aquila - al contrario di una temibile diretta concorrente come la Sambenedettese (che dietro si è assicurata le prestazioni di Sirri, ex Brindisi e con un'infinità di C alle spalle, e di Sbardella, in terza serie appena un anno e mezzo fa con il Campobasso) - ha preferito non valutare l'ingaggio di un atleta con simili credenziali: solo il campo - come sempre giudice supremo - dirà se sarà stata intrapresa la strada migliore in tal senso.
 
Scarsa fisicità. Più che un difetto, questa è una caratteristica inevitabilmente congènita nel bagaglio di una rosa che è stata concepita e costruita per rispondere ad una determinata idea di calcio, basata sulla tecnica, sull'imprevedibilità, sulla verticalità e sulla rapidità di esecuzione.
Nessun dramma, dunque, poiché se il collettivo riuscirà ad esprimersi al meglio delle proprie potenzialità nella direzione della filosofia di gioco voluta dallo staff tecnico, le carenze relative alla struttura fisica dei singoli elementi passeranno quasi inosservate.

Financo su quei campi che saranno resi "pesanti" dalla stagione invernale, dove comunque non dovranno mai mancare la malizia e la cattiveria agonistica: altri ingredienti imprescindibili per tentare di conquistare l'agognato ritorno in Serie C.

Danilo Rosone

foto dal sito sportlegnano

 



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