Pavimentazione in pietra bianca, l’Amministrazione ammette gli errori di valutazione

Il PASSO POSSIBILE HA INVIATO ALLA STAMPA UNA NOTA: dopo la nostra interrogazione, sulla pavimentazione cittadina e i relativi costi di manutenzione, l’Amministrazione ammette gli errori di valutazione.

 

L’interrogazione presentata e discussa nel corso dell’ultimo Consiglio comunale dal “Il Passo Possibile”, incentrata sulla richiesta di delucidazioni sulla scelta del materiale per la pavimentazione cittadina e i relativi costi (onerosi) di manutenzione, ha messo un punto fermo.

 

Talmente fermo che ha determinato una svolta radicale.

 

Così intervengono in una nota i Consiglieri Comunali di “Il Passo Possibile” Massimo Scimia, Elia Serpetti, Emanuela Iorio e Alessandro Tomassoni.

 

Si apprende dalla stampa di questi giorni che, per i futuri lotti, si stia scegliendo una pietra dai toni grigi.

 

Non si può dimenticare, in tal senso, ciò che è emerso in Consiglio: nessuna traccia della prescrizione della Soprintendenza e nessuna richiesta, in fase di gara, di caratteristiche tecniche adeguate per il materiale da impiegare (compattezza, porosità e capacità di assorbimento) che avrebbero risparmiato alla Città lo sperpero di maggiori risorse necessarie per la pulizia dei tratti ad oggi realizzati.

 

 Il cui maggior costo, senza contare Piazza Duomo, emerso nel corso dell'ultima Conferenza dei Capi gruppo e stimato in 580.000 euro annui è già causa di discordia tra il Comune e la sua Partecipata ASM, investita della pulizia della nuova pavimentazione in pietra bianca tra le vie principali del centro storico nonostante il servizio non faccia parte, guarda caso, delle mansioni di base ordinarie.

 

E qui il braccio di ferro: come riportato dai quotidiani sembrerebbe che “nelle scorse settimane la municipalizzata ha inviato una richiesta formale chiedendo di allargare il capitolato d'appalto prevedendo un nuovo contratto di servizio alla luce di quello che nel tempo è diventato un lavoro oneroso ma dal Comune, al momento, nessuna apertura”.

 

Immaginate se non si fossero fermati.

 

Un’amministrazione testarda, cocciuta, ostinata è comunque riuscita, dopo un anno e mezzo, ad ammettere l’errore ma le domande e con esse le responsabilità restano.

 

Da dove verranno recuperati i 580.000 euro annui? A quali servizi verranno sottratti? A che cifra si arriverà quando la “candida” Piazza Duomo presenterà il conto?

 



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