Vigili del fuoco: Conapo, tre anni fa l’istituzione della scuola nazionale all’Aquila

“Era il dicembre 2020 quando fu annunciato con grande enfasi che L’Aquila ospiterà una scuola di formazione nazionale dei Vigili del fuoco. A distanza di tre anni però, tutto tace e nulla si muove”.

Lo denuncia Elio D’Annibale, della segreteria nazionale del Conapo, il primo sindacato dei Vigili del fuoco, che ricorda che “la dotazione finanziaria iniziale per l’avvio delle attività del Centro di formazione, che potrà ospitare un numero minimo di 250 allievi sino ad un massimo di 750, è di quindici milioni per il triennio 2021-2023 e di un milione l’anno a decorrere dal 2024”.

“Con la firma del protocollo d’intesa tra il Comune dell’Aquila e il Dipartimento dei Vigili del fuoco avvenuta ad aprile 2022 - aggiunge Ermanno Pitone, segretario provinciale dell’Aquila dello stesso sindacato -, sarebbe dovuto entrare nel vivo il progetto per l’istituzione del primo centro di formazione territoriale del Corpo in Italia. La scuola di preparazione dei futuri Vigili del fuoco - ricorda - avrà sede nelle palazzine localizzate nella frazione di Sassa Nsi realizzate dopo il terremoto del 2009, per complessivi 121.680 metri quadrati, ma ad oggi in quel sito tutto appare desolatamente silente e abbandonato”.

“Ricordiamo che a 15 anni dal terremoto - terminano D’Annibale e Pitone - nessuna delle strutture dell’Aquila destinate ai Vigili del fuoco ha ancora visto la luce. Nonostante per tutte, paradossalmente, da anni sono presenti in cassa i relativi stanziamenti economici: alla scuola fantasma di Sassa, si aggiungono i lavori post sisma presso la sede della direzione regionale di Coppito fermi da anni, con il personale relegato in un container; quelli presso la sede di via Pescara in corso da anni con una lentezza mai vista prima; l’iter appena avviato della realizzazione della nuova sede del comando provinciale all’interno della ex caserma ‘Rossi’ e, infine, la situazione della sede fatiscente e inadeguata di Sulmona per cui da anni si cercano soluzioni ma, evidentemente, senza risultati”.

“Prima che sia troppo tardi - esortano infine dal Conapo - è il caso di produrre il massimo sforzo e sbloccare con urgenza la situazione della scuola nazionale di Sassa”.



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