LO SVILUPPO SOSTENIBILE DEL GRAN SASSO PASSA PER L’INTERO TERRITORIO

LO SVILUPPO SOSTENIBILE DEL GRAN SASSO PASSA PER L’INTERO TERRITORIO

- di Fulgo Graziosi -

 

Caro Professore Cavalli,

ho letto con attenzione il tuo intervento sullo “Sviluppo del Gran Sasso come lo vedo io” in risposta al precedente articolo del Prof, Giuseppe Lalli, - ASSERGI, LA FUNIVIA DEL GRAN SASSO E -LA GRANDE AQUILA- DI ADELCHI SERENA il passato e il presente - 2023-10-19 - meritevole della stessa attenzione. Non è una polemica la vostra, ma un uso accurato di un bisturi volto ad analizzare criticamente le iniziative, le progettazioni, le programmazioni del passato. Entrambi avete messo a fuoco, senza cadere in sciocche nostalgie, la validità, all’epoca, del progetto per la realizzazione della grande Aquila. Progetto che, pedissequamente, è stato ripreso attualmente sulla costa per la realizzazione della città metropolitana. Tutti e due i progetti sono privi di un requisito essenziale: la carenza del materiale umano, dei cittadini, degli abitanti. Allora non si realizzò al completo il programma per la rigidità del regime. Oggi, però, con il lassismo che impera le tre categorie di città metropolitane, legate al numero dei residenti, potrebbero essere accorpate e il gioco è fatto, in barba a tutti coloro che da anni vanno sbandierando la costruzione di una ipotetica “città territorio”, quando non riescono neppure ad effettuare un’azione amministrativa capace di realizzare uno sviluppo organico del capoluogo, delle frazioni e del territorio di competenza. Il progetto della grande Aquila ha subito una regressione ingiustificabile, le cui responsabilità vanno ricercate nel tempo. Non sono attribuibili a singoli individui, o alle singole amministrazioni che si sono succedute. Bisognerebbe cointeressare, forse, anche l’intera collettività troppo distante dagli interessi di progressione e sviluppo del comprensorio di appartenenza.

Bene. Torniamo al Gran Sasso. È inconfutabile il fatto che fu il primo importante impianto di risalita realizzato nel centro sud. Avrebbe dovuto e potuto attirare tutto il turismo bistagionale del centro Italia ed oltre. Una poco oculata gestione dell’intera struttura ha fatto sì che la stessa non si rendesse appetibile per l’utenza che, all’inizio, aveva trovato la zona molto fruibile. Non si è pensato minimamente ad un possibile programma di sviluppo con la realizzazione di nuovi impianti di risalita. Questa stasi ha consentito ai centri dell’Alto Sangro e delle Rocche di assorbire l’utenza che il Gran Sasso non è stato capace di attirare. Anche il Terminillo si è sviluppato velocemente, accaparrandosi l’utenza laziale e appropriandosi del titolo della “Montagna di Roma” che, in precedenza, era stato riservato al Gran Sasso.

I nostri rappresentanti politici, in seno al Parlamento, non si sono mai interessati dello sviluppo del Gran Sasso, senza considerare che il turismo porta benessere. Aumenta le disponibilità finanziarie per la realizzazione di programmi di sviluppo. Apre le porte ad una possibile nuova socializzazione, attraverso la quale il territorio cresce, migliora, si proietta nel futuro. È mancata, manca ancora, l’ampiezza di vedute che impone una progettualità comprensoriale dell’intero territorio di Campo Imperatore. Bisognerebbe pensare a trecentosessanta gradi. Bisognerebbe programmare lo sviluppo socio economico graduale di tutti i Comuni della fascia pedemontana di Campo Imperatore, ricadenti nelle Province di L’Aquila, Pescara e Teramo, se si vuole valorizzare l’intero complesso montano. Non si può continuare a pensare che il Gran Sasso appartenga alla sola comunità aquilana. Bisognerebbe unire le forze amministrative delle realtà locali per fare breccia negli ambienti decisionali regionali e per attrarre le attenzioni dei competenti organi governativi. Forse, il ruolo di coordinamento dovrebbe e potrebbe essere svolto dalle menti pensanti di tanti aquilani che, per varie ragioni, preferiscono restare dietro le quinte.

Carissimi Professori, Lalli e Cavalli, avete usato alla perfezione le ricerche per trascrivere i concetti che, bene o male, ho potuto desumere dagli argomenti da voi trattati. Avete messo nuovamente sul tavolo della discussione l’idea di uno sviluppo sostenibile del Gran Sasso. Adesso vedremo chi avrà la sensibilità di raccogliere il vostro messaggio senza strumentarlo ai fini della imminente campagna elettorale. Auguri.

 

 



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