IL PASSO POSSIBILE, DISAGIO GIOVANILE E VIOLENZA URBANA, L’AMMINISTRAZIONE CITTADINA NON SA CHE FARE

IL PASSO POSSIBILE, DISAGIO GIOVANILE E VIOLENZA URBANA, CONTINUA L’ESCALATION DI EPISODI E L’AMMINISTRAZIONE CITTADINA NON SA CHE FARE

 

Il grave episodio di violenza in città, un giovane accoltellato fuori un istituto scolastico e portato in codice rosso al San Salvatore in seguito all’ennesima rissa fra giovani, certifica, come abbiamo sempre sostenuto, che quello della sicurezza a l’Aquila era e rimane un problema inspiegabilmente sottovalutato da chi governa la città, specie nell’incapacità di ammetterlo e trovare soluzioni - affermano in una nota i Consiglieri comunali di “IL PASSO POSSIBILE”.

Si susseguono,d’altronde, con regolarità impressionante in casi di aggressione, ora anche e soprattutto in pieno giorno, da un angolo all’altro della città: un boom di violenze, uno scenario che preoccupa sempre più le famiglie, gli insegnanti e dirigenti scolastici ora che, con l’ultimo episodio verificatosi fuori da una scuola a Colle Sapone, ci si chiede, per esempio, come mai le diverse richieste di controllo dell’area, all’entrata e uscita degli studenti, fatte a suo tempo siano rimaste gravemente inascoltate.

Il punto è sempre questo: che risposte sta dando l’Amministrazione al crescente disagio dei nostri giovani e alla la regolamentazione e controllo degli spazi urbani se poi i risultati sono questi ? Perché non si è voluto dare ascolto alle nostre istanze, disponendo dell’utilissimo lavoro che, con un articolato Ordine del giorno proposto da IL PASSO POSSIBILE e sottoscritto dall’intera opposizione, frutto di un lungo e utilissimo percorso di ascolto degli addetti ai lavori in Commissione Politiche Sociali, mostrò fin da subito la necessità di intervenire sui più giovani, sulla lotta alla povertà educativa che incide enormemente sui tassi di devianza giovanile, quindi nella direzione di dover  “prevenire” e “capire prima” piuttosto che “curare dopo” , e subire tutti, conseguentemente, ciò che accade oggi?

Fu detto, in quella sede, dagli auditi qualificati che nella nostra città (non una qualsiasi) imprescindibile appariva l’esigenza di un’ampia azione di ascolto delle difficoltà crescenti dei ragazzi, che non fosse compito solo degli specialisti dell’adolescenza, degli cioè psicologi e psichiatri coinvolti in una fase già avanzata, ma dovevano essere impegnate in modo preventivo e concertato, in ciò che fu definita una ”progettazione sociale”, anche i genitori, gli insegnanti, gli educatori, tutti quegli operatori che quotidianamente instaurano importanti relazioni con i ragazzi e, non da ultimo, le istituzioni.

E che, quindi, un’azione proficua e incisiva da parte dell’Amministrazione appariva irrimandabile, promuovendo, quindi, coesione e benessere sociale, sostenendo la cura della società urbana e degli spazi sociali soprattutto dove ci sono evidenti difficoltà aggregative, sia in centro storico (che sconta a 14 anni dal sisma ancora la mancanza di biblioteche, centri studi, luoghi culturali) ma anche nei progetti C.A.S.E., nei MAP, nelle frazioni, dove troppo spesso si annidano quel degrado e le mancanza relazionali che sono i  fattori scatenanti di quelle criticità che da tempo scontiamo pesantemente in città, quindi aggressioni, bullismo, violenza di genere, alcolismo, uso di sostanze stupefacenti.

Dinanzi a ciò “Occorre fare in modo di prevenire il verificarsi di questi episodi, attraverso misure di sostegno alla città e di partecipazione cittadina- annunciarono gruppi di centro destra il 10 giugno 2023 a margine del tentativo di stupro di una ragazza a Costa Masciarelli – e avviando tutte le azioni possibili a contrastare questo fenomeno di insicurezza percepita” salvo poi scoprire che queste parole sarebbero rimaste (qualcuno può dire il contrario?) il classico  slogan, strumentale e di facciata, finalizzato soltanto a invocare ed ottenere un “bilanciamento politico” fra i gruppi di maggioranza.

Si badi bene, dinanzi a questa emergenza sociale nessuno parli di solite esagerazioni disfattiste dell’opposizione pronta a seminare allarmismi e ad alimentare polemiche pretestuose.

Sul tema della sicurezza in città e la tutela dei più giovani, torniamo a dire, il nostro gruppo  è sempre stato prodigo di azioni utili  e contributi ( a proposito si sappia che a tre mesi dalla nostra richiesta di III Commissione sugli incresciosi episodi del Parco giochi di Viale Rendina e nell’area del Castello ancora non viene convocata la seduta !) ma l’Amministrazione ha sempre rinnegato  collaborazione e soluzioni propositive su un problema che, nell’ esclusivo interesse della città, non dovrebbe invece avere mai differenti posizioni politiche bensì una linea comune d’azione, specie dinanzi ad un’emergenza ormai conclamata.

 

Non possiamo più nasconderci né sottovalutare: a l’Aquila ci si accoltella, si tentano stupri su giovani ragazze, si rapinano negozi in pieno giorno, si ruba sempre più nelle case, in centro come in periferia, ma a qualcuno poco importa e nulla si fa: di fronte all’escalation di violenza ed episodi criminosi che da allora nell’ultimo anni si sono verificati in città, dinanzi all’evidenza di un sempre più percepito senso di sfiducia e paura, conseguente l’assenza di protezione e tutela, che ha portato i cittadini persino a ricorrere ad un’auto-difesa a alle ronde (!) , cosa intendono fare Sindaco e Giunta prima che ci scappi il morto? - concludono i rappresentanti di  IL PASSO POSSIBILE.

 



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