ASSERGI E I PICCIONI VIAGGIATORI DEL GRAN SASSO

Cari amici di Assergi Racconta, l'amico Fausto Tatone in un post pubblicato sul profilo Facebook, ci ricorda il primo sistema di comunicazione per gli alpinisti del Gran Sasso, affidato a dei piccioni. Ci piace ricordare che il gestore di questo servizio era di Assergi e si chiamava Antonio Giampaoli. Era il 1893.



"A contemperare le contrastanti tendenze, ecco, nel 1893, la Colombaia di Assergi.
La sua istituzione costituirà una delle più originali iniziative che mai abbia avuto un'associazione alpinistica: tenderà anzi a dare una smentita alle opinioni negative prevalse nei dibattiti precedentemente svoltisi presso l’Alpine Club, sulla possibilità di utilizzare efficacemente ed utilmente i piccioni viaggiatori nell’esercizio dell’alpinismo.
Che cosa mai fosse codesta Colombaia, di cui ancora si parla con curiosità ed accenti scettici, in quale modo essa funzionasse affinché gli alpinisti potessero trarne vantaggio e quali furono in effetti i risultati della originale impresa, il lettore potrà farsene idea leggendo le note riportate in appendice. Purtroppo la Colombaia di Assergi ebbe vita breve. Dopo 7 anni di esercizio, ritenendo di aver concluso l’esperimento, la Sezione romana pervenne nella decisione di rinunziarvi e di passare ad altre sezioni l’intero “apparato” affinché “ora che sono familiari con l’Appennino bisogna che i colombi si cimentino con i colossi alpini”.
Non risulta però che tale deliberazione, notificata a tutte le sezioni del CAI, abbia trovato favorevoli accoglienze.
Del suggestivo prender quota dei nostri bravi piccioni viaggiatori sulle cime del Gran Sasso prima di avviarsi rapidi come razzi verso la Colombaia di Assergi, è rimasto soltanto il ricordo in un proponimento, lungamente vagheggiato, seriamente sperimentato e poi tenuto in serbo per tempi migliori, finché la tecnica elettronica non sopravvenne a demolirlo.

E’ comunque certo che esso aveva un fascino assolutamente negato alle radio portatili moderne.
Ove si ponga mente che alla fine dell’agosto 1898, in 5 anni di vita della Colombaia, si registrarono 456 voli, di cui 315 portati a compimento nello spazio di un’ora, 47 entro la seconda ora, 69 in quelle successive dello stesso giorno e 7 nei giorni successivi a quello della lanciata, mentre si perdettero soltanto il 18% delle unità impiegate; ove si consideri che i simpatici “volatori ad ala battente” per raggiungere le mete e portare i messaggi loro affidati dovevano affrontare bufere e venti impetuosi, orientarsi nella nebbia e lungo interminabili distese di neve, vincere il freddo più intenso e superare il disagio fisiologico della lunga prigionia cui venivano costretti nelle gabbie prima di arrivare al luogo di lancio, si può facilmente comprendere di quali sentimenti fossero pervasi coloro che si prodigavano a che l’esperimento riuscisse, visti i fini che lo avevano ispirato, essenzialmente rivolti a che gli alpinisti in azione potessero avere la possibilità di corrispondere da qualunque punto della montagna con le basi organizzate di fondo valle.

Non è questa la sede per soffermarsi sugli episodi famosi che hanno avuto per protagonisti i piccioni viaggiatori; sembra comunque pertinente riportare il messaggio lanciato alle ore 9,58’ del giorno 29 aprile 1897 dall’alpinista Kobner dalla cima del Monte Corno:

"A.S.M. il Re d'Italia e all'Augusta Regina Alpinista! Dalla cima altissima degli appennini, fra tante nevi e ghiacci, il colombo viaggiatore porta saluti ad auguri rispettosissimi di fedeltà al Re amatissimo d'Italia che tanta eroica presenza d'animo dimostrò di fronte ad un pazzo attentato.
Evviva il Re Magnanimo, evviva l'Augusta Regina Alpinista!"

Malgrado la neve e la nebbia fitta un colombo della prima coppia lanciata in quella occasione giunse alla Colombaia di Assergi alle 10,50 (meno di un’ora dopo il lancio), l’altro alle 11,05, mentre la seconda coppia, giunta in tandem, fu festosamente accolta alle 13,30 dello stesso giorno.
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tratto da “Novant’anni della Sezione di Roma del C.A.I. – 1873 / 1963”  - Roma, 1963 (capitolo: Presidenza Malvano 1875 – 1909)
In foto :
1 - Giovanni Acitelli , la prima Guida Alpina di Assergi, con la zaino porta colombi.
2 - L'annuncio dell'iniziativa, oggi esposto in un quadretto presso il Rifugio Carlo Franchetti
Un ringraziamento particolare all'Associazione Alpinisti del Gran Sasso che custodisce e divulga attraverso il sito vecchiegloriedelgransasso.it la storia della nostra Montagna e a Nicola Camillo che dopo una lunga chiacchierata e 4 birre ci ha convinto a pubblicare questa storia



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