Il cuore del Gran Sasso, per ricordare gli undici lavoratori caduti per la realizzazione del tunnel

Santa Barbara rappresenta la capacità di affrontare il pericolo con fede, coraggio e serenità anche quando non c’è alcuna via di scampo. È stata eletta, infatti, patrona dei Vigili del Fuoco, in quanto protettrice di coloro che si trovano “in pericolo di morte improvvisa”.
 

 

Lunedì 4 dicembre, giorno di Santa Barbara nella frazione di Casale San Nicola del comune di Isola del Gran Sasso è stato inaugurato il monumento dedicato ai lavoratori deceduti durante la realizzazione dei tunnel del Gran Sasso.

‘Il cuore del Gran Sasso’ è un’opera monumentale che nasce per commemorare gli undici lavoratori caduti durante la realizzazione del traforo del Gran Sasso.
Composto da quattro lastre di pietra bianca: quattro pagine di un libro di storia, dove sono incisi i nomi dei lavoratori tragicamente caduti.
Il cuore di pietra bianca ai piedi dei nomi è posto a segno di un grande abbraccio di emozione e sentimento, è il ‘battito’ che viene restituito alle 11 vittime sollecitando così, nella memoria dell’intera collettività, la riflessione sulla tragedia e il ricordo del loro sacrificio. Il tricolore invoca l’omaggio da parte dell’Italia intera.
In un video realizzato da Strada dei Parchi parlano i protagonisti dimenticati di una grande opera. Quegli uomini che hanno lavorato per anni nelle viscere del Gran Sasso.

Con il loro lavoro e con le loro mani hanno realizzato una delle più grandi opere italiane, la più lunga galleria a doppia canna d’Europa. Le loro testimonianze, cariche di emozione, anche per il ricordo di quei compagni che non ce l’hanno fatta, ci restituisce un pezzo di storia del nostro Paese. Strada dei Parchi nel video "Le memorie del Gran Sasso" ha raccolto le testimonianze e i racconti di chi, in quegli anni '60 e '70 molto diversi da oggi, ha lavorato nel cantiere del Traforo del Gran Sasso. Il geometra Augusto Neri, l'elettricista Lorenzo Fantauzzi, l'operaio Osvaldo Donatelli e il minatore Elio Della Rovere descrivono la strada prima del Traforo, le difficoltà incontrate durante lo scavo, le tecniche prima rudimentali e poi rivoluzionarie per l'epoca, il problema dell'acqua che ha inondato la galleria e il grande ingegno messo in campo per aggirare le enormi difficoltà. Il racconto dei testimoni, grazie ai documenti storici raccolti, porta lo spettatore sotto le viscere della montagna; il Gran Sasso d'Italia, attraversato per 10175 metri di lunghezza. Dalle parole di Neri, Fantauzzi, Donatelli e Della Rovere, emerge il saldo spirito di squadra e il forte orgoglio per aver contribuito, insieme, alla realizzazione di un'opera unica, che ha segnato il cambiamento di un'intera regione.

 



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