Tragedia Rigopiano, al via processo in Corte d'Appello L'Aquila

Al via oggi in Corte d'Appello all'Aquila il processo per la tragedia dell'Hotel Rigopiano di Farindola (Pescara) che il 18 gennaio 2017 fu travolto e distrutto da una valanga: morirono 29 persone fra ospiti e dipendenti, undici furono i superstiti.

 

 

L'appello è stato proposto dalla Procura di Pescara, che ha impugnato la sentenza emessa dal gup del capoluogo adriatico a febbraio scorso relativamente a tutte le posizioni per le quali era stata chiesta condanna in primo grado e per cui c'è stata assoluzione.
    A proporre appello anche alcune delle parti civili.
    Prima udienza oggi con la Costituzione delle parti, la relazione del Presidente e quella della Procura Generale. Dal 13 dicembre la parola alle Parti Civili appellanti, a seguire gli imputati appellanti che avranno a disposizione anche le udienze successive del 20 dicembre, dei giorni 10, 12, 17, 24, 26 e 31 gennaio e del 7 febbraio 2024. Il dispositivo di sentenza è previsto per il 9 febbraio.
    Il procedimento davanti al gup si era concluso con cinque condanne e 25 assoluzioni. In particolare, sono stati condannati il sindaco di Farindola, Ilario Lacchetta, a due anni e otto mesi di reclusione, il dirigente del settore viabilità della Provincia di Pescara e il responsabile del servizio viabilità dell'ente, Paolo D'Incecco e Mauro Di Blasio (tre anni e quattro mesi di reclusione ciascuno), l'ex gestore dell'albergo della Gran Sasso Resort & Spa, Bruno Di Tommaso, e Giuseppe Gatto, redattore della relazione tecnica per l'intervento sulle tettoie e verande dell'hotel (sei mesi di reclusione). Assolti in primo grado, tra gli altri, l'ex prefetto di Pescara Francesco Provolo, l'ex presidente della Provincia di Pescara Antonio Di Marco e soggetti appartenenti a varie istituzioni, Regione, Provincia, Comune e Prefettura. Nel corso del processo l'accusa - rappresentata dal procuratore capo, Giuseppe Bellelli, e dai pm Andrea Papalia e Anna Benigni - aveva chiesto 26 condanne, per un totale complessivo di 151 anni e mezzo di reclusione, e quattro assoluzioni.



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