Sciopero a L'Aquila delle maestranze Tecnocall

 Uno sciopero per l'intero turno della giornata di ieri è stato osservato dai lavoratori Tecnocall a seguito della cancellazione dal Decreto Energia dell'articolo 36 Ter, precedentemente approvato con la legge 85 del 3 luglio.
 "L'articolo 36 Ter - si legge in una nota di Cgil, Cisl e Uil dell'Aquila - rappresentava una norma di dignità fortemente voluta dal sindacato a salvaguardia dei lavoratori del mercato tutelato nella transizione al mercato libero ma, purtroppo, è stato cancellato con il nuovo decreto energia, il quale è ancora in discussione".
 "Si va verso un Natale nero per più di cento famiglie aquilane poiché costretti a vivere un futuro lavorativo incerto - si legge ancora nella nota sindacale -.

 A livello territoriale, abbiamo dichiarato forme di protesta per questo imminente disastro che può concretizzarsi con la perdita dei posti di lavoro".

I lavoratori hanno incontrato il sindaco Pierluigi Biondi a margine dell'inaugurazione di Palazzo Margerita. "Si tratta di una questione - ha detto il primo cittadino - che ho seguito sin dal principio: avevo già sottolineato come il caso non potesse essere ridotto alla dimensione locale. Ne avevo già parlato, infatti, con il sottosegretario al Mimit, Fausta Bergamotto, che ha già incontrato i lavoratori e i loro rappresentanti. La strada della clausola sociale è molto complessa, ma è necessario trovare una soluzione coinvolgendo nel confronto Arera e, successivamente, i player che sono interessati dalle gare che verranno bandite. Certo è che L'Aquila non può permettersi, in questa fase così importante di crescita, di perdere forza lavoro. Come istituzione siamo al fianco dei lavoratori e non faremo mancare loro il nostro sostegno".
 Domani, alle 10, è previsto un presidio dei lavoratori Tecnocall in Emiciclo in contemporanea con il Consiglio Regionale.

 



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