Vacanza per il compleanno finisce in tragedia, Giovane aquilano ucciso alle Canarie

Dalla festa per i 30 anni alla tragedia. Cercava la libertà nella natura mozzafiato di Las Palmas, nell’isola di Gran Canaria, in Spagna. È stato invece trovato morto sabato sera, immerso nel mare limpido che si affaccia sull’Africa, con segni di un’aggressione. A morire così, lontano dalla sua città, è Roberto Bonura, aquilano di 30 anni compiuti 12 giorni fa. Era partito dopo le elezioni per festeggiare a modo suo, in viaggio per il mondo, una soglia importante. Prima in una città del Nord Italia per un raduno di arrampicata. Poi a Bruxelles. Infine alle Canarie. Roberto era un giovane molto conosciuto all’Aquila, figlio dell’ex vicesindaco della giunta Cialente, l’avvocato e insegnante Angelo Bonura. Sulle cause della morte indaga la polizia locale. Mobilitate anche la Farnesina e le autorità italiane in Spagna, con il console Josè Carlos De Blasio in prima linea. È stato lui a dare la notizia che il corpo trovato in mare era quello di Roberto. Poi è partita la macchina dell’informazione, con le autorità spagnole che si sono mosse a catena fino ad arrivare al ministero degli Esteri a Roma. E la notizia della tragedia è arrivata a casa dell’ex vicesindaco. Le informazioni sulla morte di Roberto sono, però, frammentarie. Incerte le motivazioni alla radice di un simile epilogo. Tra le ipotesi c’è la pista della rapina finita male, seguita dalla poliza locale. Gli investigatori hanno sentito anche diverse persone, soprattutto ragazzi e ragazze, che Roberto aveva conosciuto durante il suo soggiorno a Las Palmas. Dalle testimonianze emergerebbe anche una discussione che ci sarebbe stata all’interno di un ristorante, alcuni giorni fa, tra Roberto a un ragazzo del posto. Ma si sa ancora ben poco dei motivi che avrebbero scatenato il litigio. Alcune località iberiche, ambìte dai turisti soprattutto in questo periodo dell’anno, quando esplode la festa dei locali, presentano diverse zone d’ombra, data la presenza di persone che vivono in condizioni di povertà estrema o di gruppi locali che possono prendere di mira i turisti arrivando ad aggredire «anche per 5 euro», come riferiscono fonti investigative. L’ultima volta che Angelo Bonura ha visto suo figlio è stato giovedì scorso, 17 maggio. Lo aveva raggiunto una settimana prima perché, insieme, avevano deciso di festeggiare i 30 anni di Roberto. Giovedì nel tardo pomeriggio Angelo ha preso l’aereo per tornare in Italia: Roberto ha deciso di fermarsi ancora per qualche giorno nell’incantevole isola. Sono rimasti d’accordo che si sarebbero sentiti una volta che Angelo fosse arrivato in Italia. Ma quando il genitore ha chiamato il figlio, poche ore dopo, non lo ha trovato: il telefono squillava a vuoto. Silenzio assoluto fino al primo pomeriggio di venerdì. Dopo pranzo Roberto ha chiamato il padre. Era concitato, con un tono di voce che tradisce una preoccupazione. Tuttavia Roberto ha tranquillizzato il genitore: «Ho smarrito tutto, carte di credito, documento d’identità, passaporto. Non riesco più a trovarli». Ha raccontato in poche battute. Angelo a quel punto lo ha rassicurato, gli ha procurato i soldi e gli ha anche prenotato un aereo per tornare in Italia. Lo ha richiamato per dirgli di aver sistemato tutto, invitandolo a ripartire al più presto. Ma il cellulare di Roberto ha squillato a vuoto. Angelo ha fatto un rapido giro di telefonate e riprenotato un volo per le Canarie, determinato ad andare a cercare il figlio, ovunque fosse, nell’arcipelago bello e maledetto. Pronti a partire con lui anche alcuni amici. Intanto Angelo è riuscito a rintracciare una ragazza, che fa parte del gruppo di italiani che lavorano in un ristorante a Las Palmas, con cui Roberto aveva stretto amicizia. «È stato qui», ha raccontato la ragazza. «Era sconvolto e nudo, mi ha detto di essere stato aggredito, derubato e spogliato di tutto». E infatti Roberto era rimasto senza niente. La ragazza ha riferito di averlo fatto mangiare e vestire. Roberto si era allontanato, forse nel tentativo di lasciare l’isola. È in questo frangente che di lui si sono perse le tracce. Sabato sera, al padre Angelo, è arrivata la telefonata che nessuno vorrebbe mai ricevere: «Abbiamo trovato Roberto, è stato visto in mare», è la notizia scioccante. Ieri sera Angelo è atterrato di nuovo a Las Palmas. Dovrà, ora, riconoscere il figlio.


 
 



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