Passi piccoli di Cristina Spennati, "per non dimenticare"...

Di Cristina Spennati - Quando si desidera tanto una cosa! ... io da sempre avevo desiderato di indossare quel vestito bianco e il 24 maggio del 1992 potevo coronare il mio sogno. Credevo che nulla quel giorno potesse turbare la mia felicità, nulla ... e invece qualche cosa di terribile l'ha turbò irrimediabilmente e per sempre. Il 23 maggio a Capaci il giudice Giovanni Falcone, con la moglie Francesca Morvillo e gli uomini della scorta, furono coinvolti in un attentato, il giudice la moglie e parte della scorta non ce la fecero. Ricordo che piansi, come piango ogni volta che ripenso a quel maledetto giorno, ebbi timore che il trucco l'indomani, non avrebbe coperto le occhiaie, non fu così. Il 24 Maggio, io dovevo sposarmi e lo feci, il trucco, l'acconciatura e il vestito bellissimo, mascherarono benissimo il mio stato d'animo ... nulla poteva turbare la mia felicità, nulla ... ma questo si ... Il 19 Luglio a meno di 2 mesi dalla morte di falcone e a meno di due mesi dal giorno del mio matrimonio, il giudice Paolo Borsellino fu ucciso in un'altro attentato, mi cadde il mondo addosso. Ogni anno mi avvio al 24 maggio, giorno del mio anniversario, con la tristezza nel cuore e piangendo la morte dei miei eroi, dei giudici Falcone e Borsellino, eroi senza super poteri, senza tutine e maschere da eroi, ma eroi veri non come quelli dei cartoni animati. Nel ventesimo anniversario della loro morte, per non dimenticare mai, mai, mai, mai, mai ... il dolore che evoca il ricordo del loro sacrificio, i miei eroi, voglio ricordarli così ...
 



PICCOLI PASSI



Sospeso in filamenti di speranza

evanescenti e truci

attraversa luoghi inospitali.

 

Terrore,

si leva nell’aria una nube

si consuma lo scempio,

sopra chili di tritolo

finisce la vita.

 

Straziato dal destino funesto

cade l’uomo,

il male del mondo sopravvive,

 

ma non muore

nei cuori di chi lo ha visto combattere,

una guerra,

in lapidaria attesa della verità.

 

Giustizia,

frantumata come i corpi martoriati dall’esplosione,

fugge via,

su ali di corvo nere,

attraversa terre insane.

 

Cerca ancora,

sorrisi dolci, esseri buoni,

sembra solo ricerca del nulla.

 

Ricordi, di giovani idealisti e sognatori,

di uomini affamati di giustizia,

accrescono, oggi come ieri,

speranza, in questa epoca,

fatta di tormenti e tradimenti.

 

Non resta nulla,

se non il sacrificio degli eroi,

caduti per la giustizia, per gli ideali,

per passi piccoli da tracciare,

lungo l’eterno viale del male.

 

Per un sorriso

sul viso stanco di una mamma,

cresciuta immersa in odio e violenza,

 

e per un figlio

segnato da una vita, sfacciata e disonesta

in cui la morte, arriva quando scende sera

e ti sovrasta.

 

Per una terra in cui arde il male

e brucia sotto colpi di fucile

giovani vite,

 

da li la scelta di uomini passionali,

combattere la mafia fino alla fine,

fino a morire,

eroi, Borsellino e Falcone,

uomini onesti,

degni di esser chiamati eroi,

da noi,

per sempre.




(Cristina Spennati 23 maggio 2012)


 



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