PASTORE ABRUZZESE..."MEJE CHE VE NA’ JITE CHE V’ACCJIE A TUTI QUANTE"
Posted by Antonio Giampaoli | 2012-05-24 | Commenti: 3 | Letto 988462 volte
di Sante Acitelli
Mi piace correre, ho i miei percorsi; a Roma nel parco vicino casa, in Abruzzo nel fondo valle di Assergi.
Cominciamo dal parco!
Ci sono tre gruppi che lo frequentano: i genitori con i bambini in bici, quelli come me che corrono ed i cani con i loro padroni; ogni tanto nascono liti e polemiche perchè gli "amici a quattro zampe" rompono le "pelotas", saltando o abbaiando, vicino alle bici o vicino a quelli che corrono; il municipio ha costruito un recinto in modo da risolvere questo problema e adesso, nel recinto, i proprietari dei cani si sono organizzati con tanto di sdraie, ombrelloni, porta giochi (sic) per i cani, biberon per farli bere ecc..
I cani tutti contenti così che possono giocare tra loro, rincorrersi, manca solo che si organizzano in una partitella a calcetto…. aho’? sembrano proprio amici!
Continuo col fondovalle di Assergi!
Stavo correndo come al solito, c’era un gregge che pascolava, è arrivato un branco di cani randagi, in quattro avevano una ventina di razze incrociate tanto erano bastardi …. ops…. meticci; dal gregge si stacca un grande cane bianco, un pastore abruzzese; con molta flemma, altezzoso e dignitoso, non abbaia neanche una volta, si ferma a poche decine di metri e si accuccia fissandoli; sul suo sguardo si leggeva:
"MEJE CHE VE NA’ JITE CHE V’ACCJIE A TUTI QUANTE"; appena un minuto e i "meticci"erano scomparsi
Commenta L'Articolo