Il nuovo Gruppo Musicale -16 CORDE- esegue il canto -Ma che è ‘stu scontentu

Il nuovo Gruppo Musicale “16 CORDE” esegue il canto aquilano “Ma che è ‘stu scontentu” con nuove sonorità

 

 

Versi di Maria Luisa Frasca

Musica di Camillo Berardi

Voce solista: Adele Ciavola

Chitarra: Marco Zanini

Chitarra: Giuseppe Lunadei

Il canto aquilano “Ma che è ‘stu scontentu”, con versi di Maria Luisa Frasca e Musica di Camillo Berardi,  è stato eseguito dal Gruppo Musicale “16 CORDE” con la voce solista di Adele Ciavola accompagnata dai chitarristi Marco Zanini e Giuseppe Lunadei

La stupenda voce della cantante e gli arpeggi chitarristici assai raffinati, hanno conferito nuove sonorità al commovente componimento, enfatizzandone la struggente malinconia. La registrazione del canto è stata realizzata in occasione del debutto del nuovo “Gruppo Musicale” presso il Centro di Produzione Culturale “SPAZIO RIMEDIATO”, un piccolo Teatro ubicato nel centro storico della città di L’Aquila. Al termine dell’esecuzione dell’intero programma canoro, il pubblico ha chiesto il bis del canto “Ma che è ‘stu scontentu” la cui melodia si discosta decisamente da quella degli altri canti aquilani, assumendo connotazioni cameristiche. Questo componimento nato nel 2004, fu presentato alla 13^ Edizione del Concorso “Vernaprile 2006” organizzato dalla “SMS Fratellanza Artigiana” di Teramo e si aggiudicò il 1° Premio assoluto per la Canzone Dialettale Abruzzese. Il brano fu premiato con la seguente motivazione: “L’opera è valida, originale con il rispetto degli antichi stilemi e si presenta come un lavoro molto raffinato nel quale la tradizione è giocata con classe”. 

Questo canto aquilano esprime la struggente malinconia di chi - sentendosi dotato di una grande apertura d’ali - non ha trovato spazio nel piccolo mondo soffocante in cui la sorte l’ha costretto a vivere. Non gli resta che evadere nel sogno.

Ecco il link per ascoltare l’esecuzione del brano proposta dal nuovo “Gruppo Musicale “16 CORDE”     

 

MA CHE E’   ‘STU  SCONTENTU

 

Versi di Maria Luisa Frasca                           

Musica di Camillo Berardi                                                                                                         

Ma che è tuttu questu scontentu ?

Pecchè sbatto  contr’a ‘nu muru ?

Ju tempu s’ha fattu cchiù lentu

ju celu s’ha fattu cchiù scuru.

                            ‘Na vote me credea

                             che se potea spazia’.

                             Ju munnu me ss’è fattu troppo strittu,

                             ji’ quasci  non ci pozzo rispira’.

Me pare ch’è come ‘na fame

me pare ch’è come ‘na sete.

Ma a mmi’ no’ me sazia lo pane.

Che pena le pene segrete…

                            ‘Na vote me credea

                             che se potea spazia’.

                             Ju munnu me ss’è fattu troppo strittu,

                             ji’ quasci  non ci pozzo rispira’.

Redengo la vita a ju sognu

mo’ che la speranza è finita.

Ccusci’ no’ me pare ch’ è pocu

lo pocu che me dà  la vita.

                              E pure se mme pare

                              che non se po’ spazia’,

                              ju munnu me llo faccio meno strittu,

                              forse ccusci’ ce rrescio a rispira’.

 



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