La letteratura scientifica torna in città con “Parentesi”

La letteratura scientifica torna in città con “Parentesi”

Riparte il festival organizzato da GSSI e dall’Università dell’Aquila: da marzo a maggio cinque appuntamenti all’insegna dei libri e storie di scienza

 

“Parentesi” riparte e lo fa con un nuovo cartellone ricco di affascinanti storie di scienza. La rassegna di letteratura scientifica ideata dal GSSI – Gran Sasso Science Institute e l’Università degli Studi dell’Aquila, nata lo scorso anno, ritorna nella libreria Colacchi a partire da mercoledì 13 marzo. Stessa carica di cultura, stesso format: un dialogo con voci autorevoli della divulgazione scientifica che presenteranno le loro opere a partire dalle domande dei docenti del GSSI, dell’Università dell’Aquila e questa volta anche degli studenti. “Parentesi” si snoderà attraverso cinque appuntamenti da marzo a maggio con l’obiettivo di stimolare la curiosità, porre interrogativi e soprattutto intrattenere il pubblico con storie spesso poco conosciute, ma estremamente affascinanti. E questo è il caso di I diciotto anni migliori della mia vita (Castelvecchi), primo romanzo del professore di fisica sperimentale ed astrofisica Alessandro De Angelis. Insieme al collega Vincenzo Rizi, ordinario di fisica all’Università dell’Aquila, verrà fuori il lato divertente e dissacrante di Galileo Galilei: il suo carattere esuberante, talvolta sopra le righe, che lo trova spesso protagonista di grandi bevute nelle osterie o di frequentazioni dei bordelli. L’appuntamento è per le 18,15 alla Libreria Colacchi, in corso Vittorio Emanuele 5 a L’Aquila. 

 

“Parentesi” proseguirà poi il 4 aprile con Luca Romano, la sua opera L’avvocato dell’atomo (Fazi Editore), in dialogo con il professore del GSSI Carmelo Evoli; il 19 aprile l’ospite sarà Giorgio Ausiello con il suo Algoritmi, monaci e mercanti(Codice Edizioni) insieme a Pierluigi Crescenzi, ordinario al GSSI. Il 2 maggio sarà invece la volta di Dario Bressanini e Doctor Newtron, la scienza nel fumetto (Feltrinelli) che invece dialogherà con gli studenti di dottorato del GSSI e dell’Università dell’Aquila. Il festival chiuderà il 9 maggio con la conversazione tra Donata Columbro e Carmelo Evoli, a partire dall’opera Quando i dati discriminano (Il Margine). 

 

I diciotto anni migliori della mia vita (Castelvecchi)

 

Quando a ventott’anni, nel 1592, Galileo Galilei ottiene la prestigiosa cattedra di matematica all’Università di Padova, la sua fama di scienziato geniale è pari a quella di attaccabrighe. Non ha terminato il corso di laurea, beve troppo, frequenta i bordelli; un poemetto scurrile contro i professori gli è costato il rinnovo a Pisa, mentre a Bologna ha mentito sul curriculum. Eppure – senza trascurare i piaceri della vita, che amerà condividere con l’amico Sagredo –, a Padova Galileo farà il suo ingresso nel milieu della cultura e della politica mondiali; vedrà nascere i suoi tre figli; punterà il “cannone occhiale” verso il cielo nelle sue prime osservazioni, che cambieranno la storia del mondo. Alessandro De Angelis ha rivelato un Galileo poco conosciuto, imperfetto, memorabile, in un romanzo che, poggiando su una rigorosa ricerca storica, gioca sul confine tra fiction e non-fiction e racconta i diciotto anni scapigliati e burrascosi che Galileo definirà i «migliori di tutta la mia età».

 

Alessandro De Angelis Professore di fisica sperimentale a Padova e di astrofisica delle alte energie a Lisbona, è membro degli istituti nazionali di fisica nucleare e di astrofisica, e ha progettato e realizzato alcuni tra gli esperimenti più importanti per lo studio dei raggi cosmici. È autore di diversi saggi, tra cui Discorsi e dimostrazioni matematiche di Galileo Galilei per il lettore moderno (Codice, 2021). I diciotto anni migliori della mia vita è il suo primo romanzo.

 



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