San Giuseppe aveva una piccola impresa artigianale familiare insieme a Gesù?

Una nuova puntata della rubrica settimanale IL TEMPO DI DIO, prodotta dal quotidiano online: "L'Aquila Blog" e condotta da Don Osman Prada, (Padre Ralf) In questa nuova puntata: DON BRUNO TARANTINO CI PARLA DI SAN GIUSEPPE. SOLTANTO UN FALEGNAME?

 

San Giuseppe, figlio di Giacobbe, secondo san Matteo, o di Eli, secondo san Luca, si ritiene che sia nato a Betlemme e si sia trasferito a Nazaret in data imprecisata, anche se questo aspetto è da alcuni contestato. San Giuseppe e Maria erano originari della Galilea, regione di cattiva fama tra gli ebrei dell’epoca.
“Da Nazaret può uscire qualcosa di buono?”( Giovanni 1,46).

 

Giuseppe, ammirava ed era unito all’idea della restaurazione di Israele, come tanti nell’epoca, della necessità di liberarsi dal giogo di Roma( impero romano ), ed era in attesa dell’avvento del regno di Dio tra gli uomini, per il quale ciò è visibile dal nomi dei suoi parenti più stretti, nomi fondamentali nella costruzione della storia di Israele. Giuseppe parlava aramaico , perché era quello che si parlava in Galilea e forse greco perché è molto probabile che lavorasse anche a Sefforis.

 

Sefforis una città vicina, a un’ora di distanza, in via di costruzione e con una numerosa popolazione greca. La sua storia risale, al primo secolo avanti Cristo, al periodo ellenistico. Il nome “Sefforis” deriva dall’ebraico “Zippori” perché la città si trova in cima alla collina “appollaiata” come un uccello.  La cosiddetta “Perla di Galilea”, era una regione molto sviluppata dove persone di diversa provenienza culturale e religiosa vivevano insieme pacificamente.

 


CHE LAVORO E MESTIERE FACEVA GIUSEPPE?
Sia Matteo che Marco, sottolineano che Giuseppe era un “tekton”, termine che può essere tradotto come “falegname” anche se va inteso in un concetto più ampio poiché svolgeva il ruolo di imprenditore , cioè lavorava “nell’edilizia”, erigeva strutture in legno per le case, per questo è da supporre che il giovane Giuseppe avrebbe avuto una certa preparazione tecnica superiore alla media, in quanto questo tipo di lavoro, richiedeva specializzazione e allo stesso tempo comportava dei rischi.

 

Il termine “Tekton” è stato interpretato in modi diversi sin dai tempi del Nuovo Testamento, compresi i termini generalmente accettati “falegname” o “costruttore”. Giuseppe, e il figlio “adottivo” Gesù, potrebbero aver lavorato e costruito mobili e suppellettili per la casa, lavorando specificamente con architravi e travi , che erano i principali componenti in legno in una casa del I secolo.
 Alcuni studiosi moderni sottolineano che il termine “tekton” può significare anche scalpellino( operaio qualificato in lavori di riquadratura in pietra o marmo, o specializzato in sagomature di cornici ornamentali). In una piccola città come Nazareth, era molto probabile che Giuseppe e Gesù utilizzassero i loro talenti in vari modi, incluso lavorare il legno e la pietra.

 

“Perciò chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, sarà simile a un uomo saggio, che ha costruito la sua casa sulla roccia”. ( Matteo 7,24) .

 

Fu San Giustino, nel II secolo d.C., a stabilire come canonico tradurre “tekton” con falegname, e da allora questa traduzione riduzionista fu ritenuta l’unica verità.
Nell’antichità l’appartenenza ad uno specifico mestiere determinava la posizione sociale di ogni individuo. 

 

“Non è costui il carpentiere, il figlio di Maria”. ( Marco 6,3 )

 

Le corporazioni che raggruppavano gli artigiani in base alle loro conoscenze e alle “opere eseguite” non erano formate solo da uomini paritari, ma nella maggior parte dei casi da membri della famiglia che costituivano il gruppo corporativo per generazioni. Le corporazioni  formavano un circolo con una mentalità caratteristica; le loro idee erano comprensibili solo a coloro che avevano familiarità con quella mentalità. E i segreti di ogni mestiere venivano trasmessi solo dai maestri agli apprendisti e di generazione in generazione.

Allora è possibile pensare, per ipotesi, che Giuseppe e Gesù avevano una piccola impresa artigianale familiare con la quale si guadagnavano  il pane quotidiano.

 



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