IL TEMPO DI DIO -TRIDUO PASQUALE, TRIDUO DI SALVEZZA

Una nuova puntata della rubrica settimanale IL TEMPO DI DIO, prodotta dal quotidiano online: "L'Aquila Blog" e condotta da Don Osman Prada, (Padre Ralf) In questa nuova puntata: TRIDUO PASQUALE, TRIDUO DI SALVEZZA

 

 

Durante la Settimana Santa, il Triduo Pasquale è l’evento fondativo e fondamentale della nostra fede. Celebriamo la passione, morte e risurrezione di Gesù. Gesù, il Verbo di Dio, si è fatto carne nel grembo di Maria, ha fatto irruzione nel tempo e nello spazio, si è fatto protagonista della storia, diventando uno come noi, e mettendosi al servizio di Dio e degli uomini, donandosi totalmente senza riserve.

Giovedì Santo

Il Giovedì Santo racchiude tre grandi messaggi per noi cristiani:

  • Il giorno dell’istituzione dell’eucaristia;
  • Il giorno dell’istituzione dell’ordine sacerdotale;
  • Il comandamento dell’amore.

La Pasqua era la grande festa del popolo ebraico, perché celebrava “il passaggio del Signore”, quando Dio era presente nel popolo d’Israele, quando lo liberò dalla schiavitù, quando lo fece diventare come un popolo libero, con una sua propria identità, Popolo di Dio. (Es 12,1-8;11-14).

La celebrazione pasquale che Gesù tenne con i suoi discepoli culmina l’antica Pasqua e dà luogo ad un’altra più radicale e perfetta celebrazione della liberazione. Libertà che mette l’uomo nel cuore di Dio. Ora il passaggio di Dio, a differenza del primo patto, si realizza pienamente attraverso Gesù Cristo. 

Non si sacrificano più gli agnelli, perché il nuovo vero sacrificio è quello di Gesù Cristo che ha compiuto la volontà di Dio, amando profondamente tutti gli uomini, salvando tutta l’umanità. (1 Cor 11,23-26)

L’Eucaristia è l’azione di Cristo e della Chiesa. È il sacrificio di Gesù Cristo attualizzato nella Chiesa, memoriale della passione, morte e resurrezione. 

A partire da Gesù Cristo, i vecchi modelli di mediazione con il mistero profondo dell’esistenza, sono stati distrutti. L’unico mediatore tra Dio e gli uomini è Gesù Cristo, che ha compiuto fedelmente la volontà del Padre vivendo intensamente la relazione e la dedizione agli altri.

Il Venerdì Santo ha diversi messaggi intrecciati: la morte e risurrezione di Gesù costituiscono l’essenza stessa di tutto il cristianesimo e il fondamento della vita cristiana. In fondo, è ciò che gli apostoli dopo la Pentecoste hanno iniziato a predicare: Cristo nella passione, morte e risurrezione. 

Qual è il significato della morte di Gesù Cristo sulla croce?

Gesù muore per compiere la volontà del Padre, che consiste nel compiere l’opera della salvezza, instaurando il Regno di Dio, che è il Regno della giustizia, dell’amore e della verità.

Gesù muore per salvare gli uomini, per amore degli uomini, per liberarci dalla nostra schiavitù e dal peccato, per riconciliarci con il Padre. Gesù muore per salvarci dalla morte. Gesù muore in croce per “amore nostro”. Dio non vuole la morte del peccatore ma che si converta e viva. 

L’autentica fede cristiana deve fondarsi sull’esperienza pasquale di Gesù di Nazaret, vissuta e testimoniata da validi testimoni, che possano fornire un sostegno strutturale ad una legittima continuità tra noi e Gesù stesso. L’esperienza pasquale di Gesù di Nazareth, il Cristo, diventa la Buona Novella per l’uomo che cerca il volto autentico del Dio vivente. 

È il Kerygma (annuncio) che deve fondare l’intera fede cristiana come la sua essenza più legittima e autentica.

La risurrezione di Gesù si pone come alternativa al dolore e alla sofferenza del mondo. Per il cristiano, infatti, l’ultima risposta è il Sì definitivo di Dio agli innocenti maltrattati dagli incidenti stradali, dalle malattie, dalle ingiustizie, dalle torture, dal cancro, dalla guerra, e alle vittime dei “carnefici di turno”, veri alleati di morte e sfortuna.

La risurrezione di Gesù si pone come l’esperienza ultima del crocifisso. Da quell’esperienza definitiva lanciamo la speranza di partecipare a quella stessa Risurrezione e affermiamo la permanenza dell’identità personale dell’uomo, oltre la tomba, interrogandosi al tempo stesso sulle possibili alternative alla tragica fine dell’uomo.

Solo la risurrezione di Gesù si impone come grazia per scoprire che il Nazareno è il riflesso del volto autentico di Dio in mezzo a questa storia piena di ombra e luce, bene e male, grazia e peccato, legge e misericordia.

AUGURO A TUTTI UNA SANTA PASQUA DI RESURREZIONE!

Padre Ralf (Don Osman)

 



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