Maestri di Sci: dalla Vigilanza della Regione Abruzzo disco verde all’attività del Collegio

Maestri di Sci: dalla Vigilanza della Regione Abruzzo disco verde all’attività del Collegio Professionale.

“Lavoro svolto nel rispetto delle norme e dell’Anac”

L’attività istruttoria posta in essere dal Collegio Regionale Abruzzese dei Maestri di Sci rispetto alla verifica delle cause di Inconferibilità/Incompatibilità dei candidati è “coerente” con le norme e con gli orientamenti dell’Anac (Autorità Nazionale Anticorruzione). Così come “dalla documentazione trasmessa e dagli approfondimenti richiesti non emergono profili di Inconferibilità/Incompatibilità in capo ai consiglieri eletti”.

La Regione Abruzzo, attraverso un parere del Dipartimento Sviluppo Economico–Turismo - Servizio Politiche Turistiche e Sportive della Giunta Regionale che era stato sollecitato da un provvedimento del TAR Abruzzo, ha così “sancito la regolarità dell’attività istruttoria svolta dal nostro organismo” ( Responsabile della Prevenzione della corruzione e della trasparenza del Collegio Regionale). A spiegarlo è il Presidente del Collegio Regionale dei Maestri di Sci, Francesco Di Donato, che ha sottolineato che nel parere dell’Ufficio Regionale “sono evidenziati puntualmente tutti i passaggi rispettosi delle norme e delle prescrizioni dell’Anac”.

Al di là dell’aspetto puramente tecnico – ha aggiunto il Presidente del Collegio – in questi ultimi due anni siamo stati costretti a rallentare il nostro programma d’azione che aveva portato l’Abruzzo a diventare un modello nazionale, per rispondere colpo su colpo a chi pensa di raggiungere per via giudiziaria ciò che per via democratica gli era sfuggito. Ora anche la Regione Abruzzo ha espresso in maniera formale e chiara che il nostro lavoro è stato corretto. Noi continuiamo a lavorare in silenzio per la categoria forti del consenso e della stima della grandissima maggioranza dei maestri di sci - ha concluso Di Donato – questo non vuole dire che accetteremo passivamente queste azioni che puntano solo a danneggiare la nostra immagine e che, fino ad ora, hanno prodotto pubblicità negativa e risultati irrilevanti per chi le ha sollecitate”.

 



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