L’irresistibile richiamo del Gran Sasso

Il Gran Sasso l'estate diventa un luna park a cielo aperto. Campo Imperatore è il crocevia di amanti della montagna di tutte le tipologie.

Ci sono i «fanatici» dell’arrampicata, gli appassionati delle vie ferrate (molte da mettere in sicurezza, a dire la verità), quelli che si danno all’escursionismo amatoriale e salgono la via delle Creste con scarpe da ginnastica lisce come tavolette.

Poi ci sono quelli che preferiscono il fresco della quota e il sapore della carne di agnello cotta alla brace da gustare alle spalle del Gran Sasso che, chissà perché, dicono tutti essere più buona di quella mangiata a casa o al ristorante. «È l'aria di montagna», sostengono.

Così, svalicata l'ultima curva della Statale che attraversa la piana di Campo Imperatore, dopo esserti lasciato alle spalle greggi di pecore, mandrie di cavalli, uno scenario lunare e tanti ciclisti, che a gruppi o da soli cercano di arrivare alla mèta, puoi incontrare anche la vincitrice della maratona di New York nel 1998, Franca Fiacconi.

Bionda, alta, muscolosa ed elegante nonostante il look sportivo della tutina bianca del gruppo ciclistico Due Erre di Ciampino, domenica scorsa ha tolto le scarpette da maratoneta e ha indossato la divisa da ciclista per sfidare la salita che da Monte Cristo arriva ai piedi del Monte Aquila, a Campo Imperatore.

«Qui sopra non c'ero mai stata», racconta, «mi si è aperto davanti questo scenario meraviglioso in modo inaspettato». Con lei una squadra di ciclisti, tutti uomini, ai quali la Fiacconi ha fatto mangiare un sacco di polvere. «Ho sempre scelto le Dolomiti per le mie escursioni e per fare sci d’alpinismo», dice, «se avessi saputo che qui c’era un massiccio montuoso tanto simile alle Dolomiti ne avrei approfittato prima. A volte si cerca lontano qualcosa che si ha, invece, molto vicino».

Alle spalle della Fiacconi e dei ciclisti della Due Erre c'è un gruppo di escursionisti di Castiglion Messer Raimondo (Teramo), ragazzi tra i 22 e i 25 anni che invece di andare al mare, hanno deciso di salire sul Gran Sasso, percorrendo la suggestiva via delle Creste. Sono partiti la mattina presto e a mezzogiorno erano già a Campo Imperatore, a prendere il sole davanti all’omonimo hotel, dove nel 1943 Benito Mussolini venne tenuto prigionero prima di essere liberato dai tedeschi. Così, Stefano D’Ignazio, Alessio Pavone e Daniele Mantini, con i loro amici, hanno preparato panini e giacche a vento (domenica è stata una giornata molto ventosa sul Gran Sasso) e hanno deciso di partire per la montagna. Davanti alla chiesa della Madonna della Neve stazionano di solito i motociclisti. E domenica c’erano i centauri del Motoclub Guardiagrele, che hanno organizzato un campeggio a Fontevetica: 40 persone in tenda, a dormire sotto le stelle, nel silenzio della natura. Niente di meglio per sopportare l’afa di questo mese di luglio.

- da Il Centro -




A piedi, in bici o in moto in tanti scelgono di salire sulla vetta dell’Appennino 


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