Bande di ladri in trasferta furti a raffica nei Map

 Bande di ladri in trasferta si spostano dalla costa all’entroterra e prendono di mira i villaggi provvisori realizzati per fornire assistenza abitativa alla popolazione dopo il terremoto. Questa l’ultima novità che si cela dietro ai colpi, in realtà mai interrottisi, che negli ultimi mesi stanno interessando i villaggi Map e, in certi casi, altre abitazioni isolate realizzate da privati proprio in conseguenza del sisma. Le vittime dei furti sono soprattutto le persone anziane. In questo periodo i villaggi provvisori sorti nella periferia della città sparsa sono ancora più vuoti e desolatamente privi di vigilanza. Ciò avviene specialmente nei fine settimana quando chi può scappa verso il mare o altre località di vacanza lasciando incustodite le proprie abitazioni. Si tratta, va ricordato, di monolocali dagli spazi risicati dove non è possibile nascondere nulla alla vista e alle cattive intenzioni dei malviventi. In molti casi l’unico presidio rimasto nei villaggi Map è quello degli anziani che sono i più vulnerabili. Basti pensare che, nei giorni scorsi, una donna residente nella zona di Pianola è stata derubata di denaro contante e oggetti personali. Le tecniche sono sempre le stesse. In questo periodo, ad esempio, è tornato di moda il trucco dei falsi venditori di condizionatori d’aria, che difficilmente possono essere due donne. In realtà di tratta di artifici messi in campo per distrarre il malcapitato di turno e derubarlo. Un altro fenomeno che sta prendendo piede è il furto di attrezzi da lavoro, perlopiù elettrici e di materiali specifici per l’edilizia. Il proliferare di subappalti con piccole ditte, magari poco attrezzate, chiamate a realizzare lavori anche in immobili di una certa grandezza, aumenta la tentazione da parte di qualcuno di impossessarsi di trapani e altri strumenti costosi. Diversa tipologia di furto ha subìto una donna di Coppito che ha denunciato ai carabinieri la sparizione di «tre piante di dalia giganti di colore giallo e un vaso vuoto di terracotta» da un giardino condominiale di via Lucoli dove, in precedenza, era sparita una pianta di pino nano. Il controllo del territorio è reso oltremodo difficile dal mancato rientro di tanti aquilani nelle loro abitazioni e dall’estensione della città post-sisma.

- da Il Centro -



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