GRAN SASSO: SKIPASS, QUANTO MI COSTI! POCHI SERVIZI E REVISIONE ANCORA DA FARE

Prezzi alle stelle per chi vuole ancora concedersi il "lusso" di sciare sul Gran Sasso.

Alzi la mano chi, tra i lettori, era a conoscenza della prevendita degli skipass stagionali per la stazione invernale di Campo Imperatore iniziata il 20 luglio scorso.

Pochi, probabilmente persino tra gli amanti della montagna regina degli Appennini. La campagna è partita in sordina, con qualche locandina sul web ben 'infrattata' tra i meandri della rete e con un passaparola che mal si sposa con la comunicazione di un'azienda, il Centro turistico del Gran Sasso, di proprietà pubblica (Comune dell'Aquila) che punta sul rilancio del turismo invernale ed estivo.

E infatti sul sito del Ctgs, gransasso.it, della campagna abbonamenti per la stagione invernale non vi è traccia, mentre il tariffario è puntualissimo su prezzi e tariffe per i viaggi estivi della funivia.

Spulciando tra blog e siti, però, è possibile fare l'amara sorpresa: un aumento vertiginoso dei prezzi, secondo molti ingiustificato. Mentre lo scorso anno, infatti, era possibile prenotare la tessera stagionale a 180 euro per i covenzionati come gli sci club, e 210 per gli adulti, quest'anno chi vorrà sciare dovrà sborsare tanti euro in più.

La prima parte della prevendita, che va dal 20 luglio al 31 agosto, porta il seguente listino: 280 euro adulti, 250 convenzionati. Non pagano, e ci mancherebbe pure, i bambini fino a sei anni. Possibile, però, per chi proprio non può fare a meno della funivia per l'ascesa in quota, sfruttare l'offerta, ovvero abbinare lo skipass invernale con quelllo estivo: 310 euro adulti, e 280 la tariffa per i convenzionati.

Con il secondo step della prevendita, dal 1° settembre all'8 dicembre, si sale ancora di prezzo: 310 adulti e 290 convenzionati. Se poi qualcuno volesse acquistarlo dal 9 dicembre si aspetti una vera mazzata, 350 euro adulti e 320 convenzionati.

Restando ben saldi sulla sedia proviamo a fare una valutazione. Tutti possono fare i prezzi che vogliono in un'economia di libero mercato, ma secondo il celebre adagio 'pago, lavoro, spendo, pretendo', magari una valutazione in più al Centro turistico potevano farla. Perché a Campo Imperatore esiste solo un rifugio sulle piste e ci sono due soli impianti di risalita, magari. O perché, come gli amanti del Gran Sasso sanno bene, spesso gli impianti rimangono chiusi per vento e condizioni climatiche impossibili da affrontare.

O perché c'è un solo nolo sci e una sola scuola a cui turisti e sciatori non esperti possono rivolgersi. O ancora perché non c'è alcun impianto di neve artificiale, per cui chiedere ad agosto di acquistare gli skipass sembra tanto chiedere alla gente di scommettere sul rosso o sul nero alla roulette. Si va a fiducia e a sorte. Senza contare che la webcam sulle piste non funziona da una vita.

Insomma, i servizi sono tutto. E il Gran Sasso ne ha pochi da offire rispetto ad altri comprensori, più o meno limitrofi. Se poi la scelta è quella di aumentare i prezzi (tenuti calmierati dopo il sisma proprio per agevolare la vendita di tessere, raggiungendo e superando la quota 1.000) allora bisogna chiedersi a quale gioco stiano giocando gli amministratori dell'azienda.

A loro bisogna anche chiedere a che punto è la questione della revisione dell'impianto di risalita delle Fontari, da effettuarsi entro il 20 ottobre a un costo di quasi un milione e mezzo di euro. A oggi non è stata mossa neanche una rotella, un bullone. Eppure si tratta di lavori estremamente delicati, da effettuarsi con grandi gru e mezzi specializzati per smontare motori, riduttori e meccanismi vari per farli controllare da ditte specializzate prima di rimontarli.

Considerando che agosto è dietro l'angolo e in quel mese notoriamente le grosse aziende chiudono, le vie sono due: i lavori verranno fatti il mese prossimo oppure a settembre sarà troppo tardi, per non fare le cose di corsa e rischiare i problemi che si riscontrarono due anni fa con la revisione ventennale della funivia, peraltro pagata con i soldi della Protezione civile (3,5 milioni).

Guido Bertolaso non c'è più e il Ctgs, con i bilanci in rosso da una vita, frutto di gestioni poco attente del passato, dovrà trovare i soldi per i lavori sulla seggiovia delle Fontari, fondamentale per consentire a sciatori e snowboarder di scendere a valle una volta scesi dalla funivia. Se questa non funziona non si può risalire a monte, per chi non sapesse come funziona a Campo Imperatore.

E la voglia di comprare skipass al buio è sempre meno. Esemplificativo il messaggio lasciato sulla bacheca Facebook del Centro turistico (dove pure non sono riportate le tariffe per le stagionali invernali) da un utente imbufalito: "Scusate... ma... rispetto allo scorso anno la stagionale è aumentata in una maniera assurda già dalle prevendite, immagino il prezzo pieno... ok che è in crisi, ma 280-250 euro per una stagionale da voi è un salasso!!! Poi per avere lo stesso servizio, e le stesse piste (ma va?!?!) degli anni passati. Non so che farò io, ma ho già sentito più di una persona che nonostante abbia fatto la stagionale invernale forse tutti gli ultimi 10 anni, quest'anno non se la farà e la farà a campo Felice o Ovindoli. Non so se questo è il modo di risollevarsi dall'imminente fallimento, ma so sicuramente che sarà solo un modo per perdere ulteriori clienti affezionati da anni. Bah".

- da Abruzzoweb -

 



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