Catturano un cane, operatori Asl bloccati dai cittadini

 «Giù le mani da quel cane». Gli operatori del servizio veterinario Asl, chiamati da un cittadino per catturare un pastore abruzzese, si ritrovano «circondati» da altri cittadini di parere contrario circa la pericolosità. A quel punto comincia il tira e molla tra chi vuole accalappiare il cane e chi lo vuole libero di scorrazzare. Per dirimere la controversia viene chiamata la polizia e arrivano i vigili. E ci sarà un seguito. La vicenda approda alla Procura della Repubblica, alla luce dell’esposto-denuncia presentato dal responsabile del servizio veterinario dell’Asl Pierluigi Imperiale, che ipotizza il reato di interruzione di pubblico servizio a carico di alcune persone. La vicenda è avvenuta in piazza San Domenico, dove hanno sede Corte dei Conti e Avvocatura dello Stato. Sulla scorta di una telefonata, che parlava di un cane «pericoloso e inavvicinabile» nascosto in un parcheggio pubblico, il servizio ha riscontrato la presenza dell’animale, non un randagio ma padronale, e ha attivato la procedura per catturarlo. Ma il recupero (durato ore) è stato più difficoltoso del previsto. In piazza si sono ritrovate diverse persone che hanno preso le difese dell’amico a quattro zampe. Nel frattempo si è riusciti a risalire al proprietario, che sarà multato. Il protrarsi dell’intervento, secondo il responsabile del servizio Asl, ha ritardato due chiamate di «pronto soccorso» a San Pio e Assergi. Da qui la denuncia. «Non verranno più tollerati atteggiamenti del genere con insulti e minacce», afferma il dottor Imperiale. «La nostra è un’azione preventiva soprattutto per gli animali. Il barbaro episodio dei 6 cani avvelenati a Villa Sant’Angelo, dove pure era stata avviata un’azione di intervento mirato, dimostra che non va abbassata la guardia sul fenomeno dei cani vaganti. Le sanzioni saranno pesanti».

 



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