Cocaina e hascisc nei bagni della scuola

Cocaina e hascisc tra una terzina di Dante e un teorema di geometria. Le «ordinazioni» delle sostanze stupefacenti avvenivano in classe, con passaggio di cellulari di mano in mano in pieno orario di lezione. Le consegne, invece, avvenivano al bagno o immediatamente fuori dalla scuola. Nuovi particolari emergono dall’indagine della polizia che ha operato, su disposizione del gip Giuseppe Romano Gargarella, cinque arresti per spaccio, oltre ad aver indagato altri undici studenti (due dei quali minorenni) per reati i materia di stupefacenti. Ragazzi di buona famiglia, alcuni impegnati anche in associazioni di volontariato, quasi tutti al primo inciampo con la giustizia, ritenuti organicamente inseriti in un sistema di smercio di droga capeggiato da un’alleanza aquilana-albanese i cui asseriti vertici sono tutti giovanissimi. Nell’ordinanza che dispone gli arresti a carico degli aquilani Simone Scopano, di 20 anni, Marila Colaiuda, di 20 anni, dell’albanese Leons Abazaj, di 25 anni, residente a Preturo (tutti in carcere); i domiciliari per Manuel Ventulini di 26 anni e l’obbligo di dimora per Marcello Pasquale D’Amato di 29 anni, sono contenuti episodi avvenuti anche tra le mura scolastiche. Ovviamente all’insaputa di presidi, insegnanti e personale della scuola. LE CARTINE. Anche in questo caso le cartine non sono propriamente quelle che una volta si attaccavano ai muri. Tutt’altro. In uno degli sms intercettati si evince che i principali indagati s’informano con alcuni coetanei sulla disponibilità di cartine che vengono usate per consumare la marijuana e contestualmente gli interlocutori (sempre in orario di lezione) vengono invitati a «scendere al bagno» dove «sicuramente», si legge nell’ordinanza, «avvengono la consegna dello stupefacente e anche il consumo». GLI INTERROGATORI. Stamani al carcere di Castrogno di Teramo è previsto l’interrogatorio della giovane Colaiuda mentre lunedì toccherà al coetaneo Scopano. I due sono assistiti dagli avvocati di fiducia Antonio e Francesco Valentini i quali, all’esito del colloquio con il magistrato, valuteranno l’opportunità di chiedere al giudice una misura cautelare meno afflittiva per i principali sospettati.

 



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