Blitz della Guardia di Finanza negli uffici del Centro turistico del Gran Sasso ad Assergi

Blitz della Guardia di Finanza negli uffici del Centro turistico del Gran Sasso ad Assergi per acquisire una serie di documenti che fanno riferimento alle consulenze della società partecipata del Comune e altri atti che si riferiscono a rimborsi spese e documenti contabili. Acquisita insomma quasi tutta la documentazione facente parte dell’accesso agli atti inoltrato dalla commissione garanzia e controllo che sta approfondendo in particolare il costo ritenuto eccessivo dei collaboratori del Cda e del presidente del Cda, Alessandro Comola. Per quanto si apprende la guardia di Finanza avrebbe agito su propria iniziativa e non in base a un impulso della Magistratura. Non si può parlare dunque di una indagine in corso da parte della Procura. Saranno le Fiamme gialle in seguito alle proprie indagini e ai riscontri sulla documentazione acquisita a valutare la eventuale trasmissione degli atti alla Procura.
Il caso consulenze, intanto, sembra avere scatenato reazioni anche politiche pro e contro il Cda del Centro Turistico. Anche la maggioranza del sindaco Massimo Cialente si interroga mentre lo stesso sindaco su Facebook e le Rsu dell’azienda sembrano aver preso le difese delle scelte gestionali del presidente Comola. Secondo la documentazione in possesso della commissione Garanzia e controllo in parcelle di consulenti, la Spa avrebbe speso in 8 mesi circa 70 mila euro.
Cifre assolutamente trascurabili per la squadra del presidente Comola alla luce, dicono fonti vicine al presidente, dei benefici che la Spa ne avrebbe, pari a 1,7 milioni. Benefici che si sostanzierebbero soprattutto in seguito ad una attività di ricognizione dei debiti dell’azienda e transazioni con i creditori. Circa invece la scelta di ricorrere a consulenti esterni, questa sarebbe stata determinata «dal numero considerevolissimo di cause intentate da dipendenti alla società, così come recuperi giudiziali di crediti, molto spesso addirittura ignorati nonostante le regolari notifiche - scrive Comola nel documento indirizzato al sindaco - Questa situazione mi ha costretto a chiedere l’intervento di professionisti di mia fiducia, affinché mi aiutassero a individuare le problematiche più urgenti che, specie per quanto riguarda gli aspetti contabili, avrebbero rischiato di paralizzare l’attività della società e a svolgere l’attività ordinaria». Sarà per questa ragione insomma che il presidente Comola ha deciso di archiviare le professionalità locali per delegare la stesura del bilancio alla Società Centro Servizi Contabili di Genova (di Massimiliano Colangelo) che ha peraltro effettuato un’analisi della situazione amministrativo-contabile. Ad oggi il costo della consulenza, comprensivo di rimborsi spese è stato pari a 6.507,20 euro (di cui 2.500 per compensi). È ovvio che un consulente proveniente da Genova costi molto di più di un professionista in loco. Un prezzo da pagare secondo il presidente alla luce del risultato conseguito secondo Comola che parla invece di una riduzione del debito complessivo dell’azienda del 17% (grazie al lavoro dell’equipe e del Cda) pari a 700 mila euro. L’incremento d’entrata invece sarebbe pari a 300 mila euro. Fra le battaglie del presidente Comola c’è anche quella di chiudere la strada che porta a Campo Imperatore dove il caos anche in estate regna sovrano.


 



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