Pineta di Roio, serve un progetto di tutela, cronistoria degli interventi avviati per la difesa de

 L’incendio che di recente ha devastato la pineta di Roio, facendo tornare alla memoria anche i roghi che nel 2007 hanno incenerito il verde di San Giuliano, ha indotto una residente, Anna Fatigati, a fare alcune amare riflessioni. «Mi è venuto d’improvviso da pensare» scrive in una lettera, «se da cittadina di Roio ed ex consigliere dell’Amministrazione Separata per i Beni di Uso Civico avevo da rimproverami qualcosa che avrei potuto fare e non avevo fatto. Con la mente sono andata agli anni precedenti il terremoto e cercando qualcosa che affiorava nei miei ricordi sono tornata nella mia casa inagibile nel centro storico della frazione di Poggio di Roio e ho trovato una risposta, seppure parziale, alla mia domanda silenziosa. Cosa ho trovato? Tante copie di atti adottati dall’Amministrazione Separata dal 2001 al 2009 che hanno comportato iniziative e attività sulla pineta, atti che possono testimoniare che gli attacchi, le polemiche sulla delimitazione delle competenze tra istituzioni, le chiacchiere gratuite che in questi ultimi giorni si sono susseguiti, per alcuni versi sono infondati. In sintesi gli atti adottati li riporto come segue. Nel 2001 la cooperativa Colafor inizia a richiedere i terreni della pineta all’amministrazione, al fine di presentare alla Regione progetti diretti ad attuare interventi di forestazione per il miglioramento della pineta, nel settembre dell’anno 2002 la Colafor comunica di aver effettuato lavori di ripulitura e antincendio, a seguito di finanziamenti dellaRegione. Negli anni 2005 e 2006, per il piano di sviluppo rurale sempre la cooperativa agricola Colafor provvede al miglioramento boschivo sia della pineta di Monteluco sia della pineta di San Lorenzo, vengono tagliati alberi per le operazioni di ripulitura e il legnatico viene assegnato a residenti e non, attraverso un bando. Nell’anno 2007 la societa Aterno Boschi, per il piano di sviluppo rurale 2007-2013 della Regione, provvede ad effettuare interventi, diretti in primo luogo alla triturazione del frascame». «L’anno 2008, dopo il doloroso incendio della pineta di San Giuliano dell’agosto 2007» prosegue, «vede un’attività intensa fra più istituzioni, anno in cui si stipula una convenzione per la messa in sicurezza della pineta, per la realizzazione di interventi di riqualificazione paesaggistica e difesa dal rischio incendi. Tutti gli enti, Regione, Provincia, Comune, Corpo Forestale, Amm.ne Separata di Roio sono coinvolti in una conferenza di servizi che stabilisce una compartecipazione finanziaria per i lavori da effettuare fra Comune di L’Aquila e Uso Civico di Roio e per un importo totale di 82.600,00 euro. I lavori previsti nel progetto, ’apertura di un varco all’interno della pineta per l’accesso dei mezzi di soccorso vengono effettuati e riconsegnati e per quanto concerne l’Amministrazione Separata, saldati alla ditta Aterno Boschi, a seguito della presentazione di atti per il pagamento.L’anno 2009, pur nella sua tragicità, vede alcune iniziative che riguardano la pineta:un progetto per un parco avventura proposto dall’Asd Punto Mas, al quale l’Amministrazione ha dato ampia disponibilità, ma non se ne hanno notizie;in data 7 dicembre 2009 perviene un progetto per Monteluco da parte di Prociv Arci, anche di questo progetto non è dato sapere, se non per qualche riga in un manifesto elettorale delle ultime elezioni amministrative;una richiesta della Parrocchia Universitaria per piantare in pineta 309 piante in ricordo delle vittime del sisma, anche questa richiesta approda egregiamente in campagna elettorale.Tutti gli atti che ho citato sono stati regolarmente pubblicati all’albo pretorio della delegazione di Roio, ma sono rimasti affissi quale effetto di una burocrazia inutile e secondo il pensiero di qualcuno non dotati della pragmaticità che invece hanno avuto, poiché i lavori sono stati effettuati».«L’abbandono e l’incuria hanno fatto e fanno da padrone, dopo il terremoto» conclude la Fatigati nella lunga nota «gli alpini che si impegnano in una giornata ecologica sono ben poca cosa per quello che serve; e, camminando sulla strada che porta al piazzale mi viene da pensare che a pochi passi dalla pineta c’è stata una tendopoli: si poteva forse organizzare attività con cui impegnare giovani e anziani per dare una mano alla vita della pineta? Non c’ero e non posso esprimere alcunché, è solo un pensiero».

 



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