Gran Sasso, oggi apre la Funivia ma gli impianti per sciare resteranno fermi!

 

Il sopralluogo è stato effettuato, ma l’esito non è stato quello sul quale l’amministrazione Cialente era pronta a scommettere. I tecnici dell’Ustif (l’ufficio speciale trasporto impianti fissi del Ministero) hanno, infatti , rilevato problemi alla seggiovia delle Fontari, i cui lavori di revisione erano cominciati in forte ritardo rispetto alla tabella di marcia. Dall’esame, eseguito ieri mattina nonostante le pessime condizioni del tempo, è emersa la necessità di sostituire due pezzi del vecchio impianto. Cosicché il nulla osta all’apertura della stazione invernale di Campo Imperatore non c’è stato. Un altro colpo per il sindaco Massimo Cialente, che alcuni giorni fa ha sfiduciato il presidente del Centro turistico Alessandro Comola e che ieri mattina si è precipitato a Fonte Cerreto minacciando la chiusura dell’azienda partecipata e il ricorso alla mobilità per i dipendenti, «troppi per non rappresentare un problema di difficile soluzione ». Una sfuriata in piena regola, sfociata poi nell’annuncio, dai toni meno belligeranti, di un altro rinvio a data, però, da destinarsi.. «Dalla visita dell’Ustif è emersa la necessità di sostituire due pezzi dell’impianto delle Fontari» ha detto Cialente . «Cosa a cui si sta già provvedendo, anche se non sarà un’impresa facile visto che i pezzi in questione non sono più in produzione. I nostri tecnici hanno spedito l’ordinativo a Catania e a Perugia, speriamo quindi di poter arrivare prima di Natale alla sistemazione degli impianti e all’apertura di questa tormentata stagione. È chiaro» ha aggiunto Cialente « che non si può continuamente tamponare l’emergenza. Il Centro turistico per poter sopravvivere, in attesa dei programmi di rilancio, deve almeno aprire gli impianti. I costi del personale (35 dipendenti) sono abnormi, tali da ingoiare oltre il doppio degli incassi. Abbiamo la necessità di sfoltire l’organico, cosa che sarà possibile fare nel momento in cui andremo a costituire la società che dovrà gestire gli alloggi del progetto case. Lì potremo dirottare una ventina di dipendenti del Ctgs, ma ora la priorità resta l’apertura». Una figuraccia, e non solo, per il sindaco Cialente che sul Gran Sasso promette da tempo soluzioni che continuano a non arrivare. Il primo cittadino si appresta ad affidare a Umberto Beomonte Zobel (uno dei componenti dimissionari del cda) l’incarico finora ricoperto da Comola il quale, però, non sembra disposto a mollare. Cosa, questa, testimoniata ieri dalla presentazione, a tempo ormai scaduto e ad impianti desolatamente chiusi, del piano industriale. Intanto, il Centro turistico, che ha liquidato in due righe il mancato via libera dell’Ustif, ha però annunciato l’apertura – a partire da oggi, della funivia. Poca cosa per una stazione sciistica. 
 Ada Fiordigigli, dal suo albergo alla base della funivia, lancia una valanga di accuse. «Siamo stufi dei falsi proclami del sindaco - dice -. Io non ho mai creduto alle sue parole, tant’è che aprirò l’albergo il 22 dicembre. Temo però che non si riuscirà a far partire la stagione neanche per Natale perché l’impianto delle Fontari ha grandi problemi. Ci vogliono mesi di lavoro per farlo tornare a funzionare in sicurezza. Non si può delegare tutto agli operai come sta facendo il direttore d’esercizio, Dino Pignatelli. Quassù non si è mai visto se non qualche sporadica volta in giacca e cravatta». Pignatelli come si ricorderà ha preso il posto dell’ingegner Marco Cordeschi. Lo stesso, tempo fa, presentò anche un ricorso contro Cordeschi e il centro turistico in occasione di un concorso per titoli di cui ora si sono perse le tracce. Sempre Ada Fiordigigli ha sottolineato le numerose disdette che gli operatori hanno dovuto accettare per questo fine settimana. Mancato guadagno per cui qualcuno pagherà, sostengono gli operatori dell’associazione gransasso360. Insomma, la class-action è dietro l’angolo.
 
 



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