Cinghiali, arriva in ritardo lo stop alla legge regionale

Ad un anno dalla sua entrata in vigore, la Corte costituzionale ha bocciato la legge regionale che prevedeva lo slittamento dei tempi di abbattimento del cinghiale, non lo stop. I cinghiali quindi nel frattempo sono stati uccisi. Con la sentenza 310 i giudici hanno ravvisato il vizio di costituzionalità essendo stati violati i tempi imposti per questo tipo di caccia dalla legge nazionale. Inoltre la Corte ha rilevato come il provvedimento della Regione doveva essere emanato per atto amministrativo e non per legge. In questo modo è stato evitato il ricorso al Tar in tempi molto più celeri di quelli che hanno comunque consentito, come sottolineato più volte dalle associazioni ambientaliste, che gli ingulati fossero uccisi. A ricorrere alla Corte Costituzionale era stata, la Presidenza del Consiglio dei Ministri. La stagione venatoria a cui la legge faceva riferimento era quella 2011-2012. Permetteva di sparare contro i cinghiali fino al 5 gennaio scorso, mentre la norma nazionale indicava il 18 novembre come termine ultimo. La Regione non si è neanche costituita.

 



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