Oltre cento figuranti al presepe vivente di Coppito

La magia del Natale ha illuminato ieri sera le strade lastricate di sampietrini di Coppito. Cinque quadri con la rappresentazione di alcune tra le più importanti scene del Vangelo, all’interno di un’unica grande isola sonante, hanno dato vita alla seconda edizione del presepe vivente «Quella notte... una luce». Un Natale in musica e versi, come spiega il sottotitolo della manifestazione: in ogni angolo del borgo, infatti, i figuranti in costume d’epoca si sono affiancati a tenori, musicisti e voci recitanti. La rappresentazione itinerante, organizzata dalla pro loco di Coppito, con la collaborazione dell’emittente televisiva TvUno e con il patrocino del Comune dell’Aquila, ha toccato diversi punti del paese: da Murata Gigotti, a piazza Rustici, alla piazza del Castello per arrivare alla chiesa di San Paolo apostolo. Centinaia di visitatori, seguendo la luce delle fiaccole negli angoli delle strade e sulle facciate degli antichi palazzi, in una lunga passeggiata, si sono addentrati nella parte vecchia del paese e hanno raggiunto la chiesa per assistere alla Natività in una serata serena, seppur dalle temperature piuttosto basse. Ogni scena fissa, è stata spiegata dalla lettura di un brano del Vangelo e accompagnata dalle voci del tenore Alberto Martinelli, dei soprani Miriam Foresti e Katia Di Michele, dalle musiche del maestro Giovanni Granati, della Corale L’Aquila diretta da Giulio Gianfelice, del coro parrocchiale diretto da Marcella Panella, del coro dei bambini del paese e dal sax del giovanissimo Pietro Cocciolone. Impegnata nella manifestazione anche l’associazione dei poeti «Parlemu aquilanu» e i fratelli Mario e Franco Narducci, poeti e scrittori dialettali. Tra suggestivi giochi di luce e ombre i visitatori hanno potuto vivere i momenti principali della nascita di Gesù assistendo all’Annunciazione, alla ricerca dell’alloggio da parte di Maria e Giuseppe, al censimento, all’arrivo dei Re Magi e infine alla Natività all’interno della chiesa del borgo. Numerose anche le rappresentazioni degli antichi mestieri: le donne del forno offrivano panini realizzati con le loro mani agli spettatori, mentre qualcuno scherzava col calzolaio e le ricamatrici esponevano i propri merletti di varie forme e fatture. Ruoli interpretati da circa 120 figuranti in costume d’epoca, per lo più abitanti del paese. Ma la passeggiata per il borgo è stata anche l’occasione per incontrare amici e conoscenti e scambiarsi gli auguri, in un’atmosfera dal sapore antico e di grande suggestione. Per riscaldarsi, dopo la camminata, a tutti i visitatori è stato offerto un bicchiere caldo di vin brûlé .

 



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