Tragedia sul Pratello, Trovato morto anche il secondo disperso

Tragico epilogo per i due alpinisti dispersi sulle montagne di Monte Pratello, nel Comune di Rivisondoli. Avventurandosi in un pericoloso fuori pista nella zona conosciuta come La Croce, (per la presenza appunto di un crocifisso in legno a 1.700 metri d’altitudine), in prossimità della pista “il Cucchiaio”. I due sciatori Fabrizio Di Giansante, 36 anni di Penne e Lanfranco Castiglione, 25, di Montebello di Bertona (Pescara) sono stati travolti da ben due valanghe. La neve fresca caduta abbondantemente da giovedì pomeriggio ha infatti provocato il distacco del manto nevoso dal quale i due sciatori sono rimasti travolti senza trovare scampo.Di Giansante è stato trovato morto ieri sotto più di quattro metri di neve. Questa mattina si sono perse anche le ultime speranze per Castiglione, ritrovato non molto distante dal luogo in cui è stato ritrovato il primo escursionista. Le salme dei due alpinisti sono state portate nell'obitorio dell'ospedale di Pescara. Lavorando in condizioni impervie, rese ancor più difficili dalla tormenta di neve che non ha dato tregua per buona parte della giornata di ieri, ieri le squadre dei soccorritori hanno rinvenuto il primo corpo senza vita del primo dei due alpinisti trovato sotto una coltre di circa quattro metri, con al collo l’Artva, lo strumento utilizzato dai professionisti per ricevere e inviare segnali in situazioni di emergenza. Questa volta, però, ironia della sorte, l’Artva non è servito a salvare la vita ai due sciatori. Dopo il primo ritrovamento le ricerche sono andate avanti, ma intorno alle 17 sono state sospese a causa della ridotta visibilità e per non esporre a rischi gli stessi soccorritori. Le ricerche sono riprese questa mattina e, intorno alle 11,30 è stato trovato il secondo corpo. A lanciare l’allarme erano stati i familiari delle vittime, arrivati poi ieri a Rivisondoli, che avevano allertato il delegato del Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico abruzzese e subito dopo è stata rinvenuta anche la loro auto in sosta nel parcheggio adiacente le piste da sci. Un primo segnale preoccupante che aveva fatto partire le operazioni di ricerca delle due persone che risultavano mancare all’appello. Una preoccupazione via via sempre crescente in considerazione del fatto che i due sciatori erano esperti, abituati ad operare anche in condizioni di particolare avversità.  A complicare la situazione, anche la bufera di neve che ha fatto subito temere il peggio. La macchina dei soccorsi si è comunque messa in moto da subito e la zona di ricerca è stata circoscritta grazie alla triangolazione con i segnali del cellulare di uno dei dispersi. Ieri e oggi, nonostante neve e nebbia, circa quaranta uomini di tutte le forze dell’ordine (carabinieri, polizia, Corpo forestale, Sagf e vigili del fuoco), maestri di sci e personale degli impianti, unitamente agli esperti del soccorso alpino arrivati da Avezzano, Sulmona, L’Aquila e persino dal Molise, si sono alternati in diverse squadre per battere l’intera zona. Con un epilogo che nessuno avrebbe voluto. Tragedia sul Pratello, Trovato morto anche il secondo disperso


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