Camarda: Sequestra la ex Fidanzata. Indagini svolte dai carabinieri di Assergi

 Sequestra per ore l’ex fidanzata, che di lui non ne voleva più saperne, dopo averla minacciata di morte, il tutto preceduto da pedinamenti e raffiche di telefonate durate mesi. Ieri il focoso spasimante algerino, Abdelak Kemouguette, (38 anni) è stato rinviato a giudizio in tribunale con accuse pesanti: sequestro di persona, molestie telefoniche, lesioni e minacce aggravate.
 L’ennesimo episodio di «stalking» ovvero di persecuzione ha avuto come protagonista uno straniero invaghito di una giovane di Camarda.

 Una persecuzione durata tra il febbraio e il giugno del 2007 che era diventata talmente insistente al punto che l’imputato avrebbe fatto innumerevoli visite all’abitazione della ragazza uscendone sempre a testa bassa. Si era talmente intestardito che una volta ha preteso di incontrarla anche in ospedale dove la giovane aquilana era stata ricoverata per una patologia non grave.
 Tutto questo caos a fronte di decine e decine di telefonate sul cellulare con imprecazioni, inviti a una riappacificazione ma soprattutto minacce di morte. Tutte comunicazioni che sono state intercettate dagli investigatori dopo la segnalazione della giovane donna ai carabinieri della stazione di Assergi che hanno fatto le indagini.
 Ma l’aspetto più scabroso della vicenda è rappresentato dal sequestro di persona fatto dall’imputato. Infatti lo straniero, furente per la gelosia, dopo avere pedinato la sua ex fidanzata, la bloccò nei pressi della villa comunale e con la forza la fece salire su una automobile guidata da un altro giovane extracomunitario. La portò, secondo quanto sostenuto dall’accusa, nella sua abitazione nella frazione di Bagno, dove la fece restare per tutta la notte minacciandola con una lama. In quella occasione la donna aquilana, forse per essere strattonata, ha riportato anche delle ferite sia pure non gravi.
 Una esperienza spaventosa che è stata riesaminata nel corso dell’udienza preliminare che si è svolta ieri mattina davanti al giudice Elvira Buzzelli che ha disposto il rinvio a processo dello straniero. Va comunque precisato che tra le tante imputazioni contestate non c’è quella di molestie sessuali o reati simili. Il processo si svolgerà l’8 maggio davanti al tribunale sede nella quale l’imputato potrà fare le sue controdeduzioni e contestazioni. All’udienza di ieri non era presente la parte offesa che, se lo vorrà, potrà costituirsi come parte civile in occasione del giudizio. Si tratterà di un processo che, in caso di colpevolezza, potrebbe arrecare non pochi problemi all’imputato. Infatti per il solo reato di sequestro di persona è prevista una pena compresa tra i sei mesi e gli otto anni di reclusione



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