Cultura e ospedale per rilanciare L’Aquila

Il complesso e difficoltoso cammino verso la ricostruzione della città dell'Aquila passa, inevitabilmente, attraverso un consolidamento e un rafforzamento del suo ruolo di capoluogo, non solo politico e geografico, ma anche e soprattutto culturale e strategico. Ciò parte e si basa su quelli che sono, da sempre i valori fondanti della sua storia e della sua stessa identità. Mi riferisco, in primo luogo, al comparto culturale e a quello della ricerca. Settori che devono essere posti al centro di programmi strategici e di concrete politiche di sostegno da parte della Regione, ben oltre quanto fatto finora. Con un Ateneo prestigioso, che è stato in grado di difendere e di mantenere intatto il proprio patrimonio in termini progettuali e di ricerca, e con una realtà come l'Istituto nazionale di Fisica nucleare, la città si pone infatti al centro di dinamiche in grado di tradursi in sviluppo e di determinare importanti ritorni in termini economici e occupazionali. Un grosso potenziale che va sostenuto in maniera concreta a livello regionale, ben oltre quanto fatto finora. Altro settore strategico per il nostro territorio, purtroppo penalizzato dalle politiche di bilancio ed escluso da una progettualità concreta, è quello dell'ambiente e del turismo sostenibile.Insieme con la cultura e la ricerca, infatti, le straordinarie attrattive paesaggistiche del comprensorio aquilano costituiscono un patrimonio da valorizzare e tutelare, ponendolo al centro di programmi e incentivi che abbiano un valore strategico. Una prospettiva che deve riguardare, unitamente al paesaggio e alla montagna, anche i bellissimi borghi che punteggiano il territorio a partire da Assergi, quello indubbiamente più ricco di testimonianze storiche e artistiche che, unite alla vicinanza alla montagna, ne fanno senz'altro un luogo da valorizzare e mettere al centro di investimenti. Un ultimo settore che, pur rivestendo una straordinaria importanza, è stato penalizzato negli ultimi anni è quello sanitario. L'Ospedale regionale San Salvatore è un fiore all'occhiello, con i bilanci in attivo e reparti di eccellenza che hanno sempre attratto una vasta utenza anche da fuori Regione, come il Centro Trapianti e l'Unità operativa complessa di Oncologia. Anche in questo caso, si tratta di una realtà rispetto alla quale la Regione ha il dovere di intervenire in termini programmatici e di risorse. Il tutto senza dimenticare il comparto industriale e produttivo, che ha bisogno di ossigeno. Occorrono investimenti a tutela e salvaguardia della produttività e dei livelli occupazionali, perché il lavoro costituisce una priorità irrinunciabile ai fini di una ricostruzione che sia vera e percepibile. Ricerca, Università, cultura, ambiente, produttività e sanità. Queste, in definitiva, le eccellenze da salvaguardare e da valorizzare, mettendole finalmente al centro di politiche regionali lungimiranti e volte realmente, non solo a parole, allo sviluppo del comprensorio aquilano e a dare senso e sostanza al ruolo di capoluogo che la città dell'Aquila ha per storia e per diritto. * Consigliere provinciale, L’Aquila

- Pierpaolo Petrucci -


 



Condividi

    



Commenta L'Articolo