Venezuela, vince Maduro Ma l’atteso trionfo non c’è

 Il delfino di Hugo Chavez al 50,6%
L’oppositore Capriles oltre il 49%
Scattano accuse reciproche di brogli
CARACAS

Il “delfino” di Hugo Chavez, Nicolas Maduro, ha vinto le elezioni presidenziali in Venezuela; ma la sua vittoria al foto-finish rischia di complicare la sua politica di governo, scatena l’opposizione politica e potrebbe persino aprire una faida interna al “chavismo”.

 

Il 50enne ex sindacalista, prescelto dallo stesso “caudillo” come suo successore prima della morte per cancro, ha battuto il rivale, Henrique Capriles, di appena 235mila voti: 50,7% dei voti contro il 49,07. E adesso il candidato dell’opposizione rifiuta di riconoscere la vittoria di Maduro e chiede il riconteggio di tutte le schede votate: tutte «una per una».

 

Capriles ha chiesto un controllo «voto per voto»; ha detto che i suoi uomini hanno registrato almeno 3mila irregolarità ai seggi (dai colpi d’arma da fuoco alla riapertura dei seggi); e ha aggiunto che chi esce sconfitto dalle elezioni odierne sono Nicolas Maduro e il suo governo. «Oggi non combatto contro un candidato, ma contro un intero sistema di abuso di potere». 

 

«Maduro», ha attaccato Capriles, «lo sconfitto siete voi, voi e il vostro governo. Questo sistema sta collassando: è come un castello di sabbia, lo tocchi e viene giù». Una vittoria così di misura di Maduro dà un infausto avvio alla transizione del “chavismo” verso l’era post-Chavez e schiude la possibilità che Maduro si trovi a dover confrontare rivali tra le sue stesse file. I suoi sostenitori hanno lanciato fuochi d’artificio, cantato e ballato per le strade, ma l’entusiasmo è stato infinitamente inferiore a quello dell’ottobre scorso, quando Chavez aveva sconfitto lo stesso Capriles. Ma con un discorso deciso, appena saputo il risultato, da palazzo di Miraflores, sede del governo, Maduro è sembrato dare poco spazio a concessioni: «Abbiamo una vittoria elettorale giusta, legale, costituzionale, popolare». E adesso si attendono le reazioni internazionali: Cina e Russia si sono affrettate a congratularsi con Maduro, l’Ue ha sottolineato «l’importanza che ci sia un risultato accettato da tutte le parti». Scontata la “benedizione” di Raul Castro dall’Avana, si attende la reazione di Washington. Il Venezuela rifornisce gli Usa con le sue immense riserve petrolifere, ma è sempre stata una sua spina nel fianco.


- da La Stampa.it -



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