Frecce tricolori, emozione e italianità


Pescara – (di Stefano Leone – Foto Massimo Leone) – CON LORO SI SONO SENTITI TUTTI UN PO’ PIU’ ITALIANI – Oggi alle 11.53 sul cielo di Pescara si è visto, silenzioso e composto, quello che appariva uno stormo in migrazione; erano loro, provenienti da Bari, i componenti la PAN, Pattuglia Acrobatica Nazionale delle Frecce tricolori che, nella consueta formazione a ventaglio, si apprestava a posizionarsi in rigoroso ordine per l’atterraggio sulla pista dell’aeroporto d’Abruzzo. La leggerissima brezza che spirava dal mare verso l’entroterra, teneva lontano il rombo delle turbine dei dodici Aermacchi MB339. Passaggio sull’asse pista, in direzione mare e saluto alla città con la scia bianca che i coni di scarico evidenziavano generosamente. Li, i primi brividi fra il pubblico degli invitati e i molti addetti ai lavori. Poi l’atterraggio. I dodici velivoli “scivolano” uno dopo l’altro sulla pista, per uscire dalla bretella che immette sulla taxiway (pista di rullaggio) e, dunque al parcheggio. Le dodici Frecce azzurre, (9 più il solista per l’esibizione più 2 velivoli di riserva in caso di anomalie tecniche), parcheggiano ordinatamente con i rispettivi tecnici che attendono lo spegnimento dei motori. La sincronia nelle azioni è impressionante anche nel raffreddamento e spegnimento delle turbine. L’entourage, che compone la Pattuglia azzurra, è già da tempo sul piazzale di parcheggio; c’è l’addetto alle operazioni, il responsabile della logistica, l’ufficiale medico responsabile del piano sanitario. L’attesa sale. Si vede il gruppo di tute azzurre che, casco in mano, si avvia a piedi verso il piazzale dove è in attesa un foltissimo gruppo di invitati fra autorità, associazioni d’Arma Aeronautica e un gruppo nutritissimo di ragazzi diversamente abili voluto espressamente dei componenti la Pattuglia. Prima di concedersi ai saluti e ai complimenti, a microfoni, taccuini e telecamere, il primo momento solenne della giornata. I piloti, con a capo il loro Comandante, il Maggiore Jan Slangen, si predispongono in fila davanti al pubblico e viene chiamato un minuto di raccoglimento per i militari della Guardia Costiera deceduti nella tragedia al porto di Genova. Poi, l’apoteosi. I Top Gun italiani si concedono con pazienza e affabilità a tutti coloro che desiderano complimentarsi con loro e alle interviste. Affabilità ancor più evidente quando si sono diretti versol’abbraccio caloroso di un folto gruppo di ragazzi diversamente abili che con cappellini coloratissimi erano in fibrillazione per salutarli. Loro, i piloti di ghiaccio, si sono abbracciati ai ragazzi regalando gaget e sorrisi. Ci è scappata anche qualche lacrima e, questo ha reso un po’ più naturali e vicini, uomini che riescono a fare cose che nessun’altro pilota al mondo riesce a fare. Anche questa è solidarietà. La Pattuglia delle Frecce azzurre, rimarranno a Pescara fino a domenica, 12 maggio, quando nel pomeriggio, alle ore 16.00, sul lungomare di Roseto, chiuderanno con la loro esibizione, l’Air Show 2013 che vedrà come teatro, appunto, la cittadina balneare adriatica. Da alcuni anni, quando possibile, le esibizioni della PAN si chiudono con la formazione al completo che disegna nel cielo un tricolore lungo 5 km mentre, dagli altoparlanti a terra, la voce di Luciano Pavarotti intona il finale di “Nessun dorma” per l’intera durata del passaggio. Il resto è solo brividi sulla schiena



Condividi

    



Commenta L'Articolo