Demolizioni, si riparte nuovi posti dalle macerie

Posti di lavoro dalle demolizioni dei palazzi danneggiati dal terremoto. Pochi, interinali, a tempo determinato. Ma comunque è questo l’unico effetto positivo che si può scorgere dietro allo spettacolo desolante di un palazzo che viene giù. Oltre alla speranza che ne venga ricostruito, prestissimo, uno nuovo, e soprattutto sicuro. Riprendono le demolizioni degli edifici pubblici danneggiati dal terremoto. Si rimette in movimento una macchina collaudata cui, come sempre, è stata tolta la benzina. Firmata ieri mattina la convenzione con l’ufficio speciale per la ricostruzione relativa al completamento dei cantieri già attivati da tempo ma costretti a stopparsi il 31 dicembre perché mancava il «soggetto pagatore». In virtù di questo accordo, tornano le ruspe nel sito del vecchio tribunale e nelle caserme dei vigili del fuoco e della Pasquali. A questi cantieri si aggiunge quello della vecchia sede Anas di via XX Settembre. Il passaggio successivo è legato al decreto. Occorre la copertura finanziaria per poter assicurare il completamento delle opere di demolizione, senza le quali la ricostruzione non può partire. Ma anche la questione macerie rischia di restare impantanata nelle maglie della burocrazia. Ora, ad esempio, si è in attesa di un emendamento, anche se restano in vigore le norme dell’ordinanza 4014. Una volta sbloccato il problema delle risorse potranno essere avviati al completamento alcuni lavori, come le demolizioni ordinate dal sindaco, affidate alle ditte che, stando all’ordinanza, possono avvalersi della filiera Asm-Vigili del Fuoco-Esercito per trasporto, selezione e smaltimento e a oggi non si sa se possono farlo o meno. «È importante rimettere in moto le demolizioni», commenta il presidente dell’Asm Luigi Fabiani, «che comportano anche la chiamata di alcuni lavoratori anche se a tempo determinato». Il cantiere del tribunale massimo in due mesi sarà chiuso. Per l’Anas, invece, i tempi sono più lunghi. Insomma, grazie all’intesa, i vigili del fuoco e l’Esercito possono di nuovo operare. Ora si attende che venga ufficialmente reinserita l’Asm nel testo in discussione alla commissione Ambiente. Secondo Fabiani «questo meccanismo ormai collaudato della filiera pubblica garantisce la trasparenza assoluta delle procedure». Il problema delle risorse riguarda anche i vigili del fuoco, che attendono il pagamento degli arretrati da un anno e mezzo. I soldi promessi arriveranno in due tranche, la prima a luglio e la seconda a gennaio 2014. Se tutto andrà secondo i piani. Del resto, si è sempre in attesa dello sblocco di 1 milione e 100mila euro per 4 mesi di lavoro degli interinali.

- da Il Centro -



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