Piangere in montagna

Posted by Antonio Giampaoli | 2013-05-19 | Commenti: 3 | Letto 988100 volte     Image Sample

- di Sante Acitelli - E’ l’alba quando prendo il sentiero che sale sul Cefalone, la mia montagna preferita; decido di arrivare alla grotta dove morì S. Franco, non è una una grotta vera e propria, ma solo un piccolo crepaccio formato dall’acqua e dalle nevi e la tradizione narra che una mattina gli abitanti di Assergi sentirono le campane suonare da sole ed un luce accendersi nel punto dove trovarono il corpo dell’eremita che per anni e anni era vissuto, solo, su queste montagne entrando di tanto in tanto al paese per le feste liturgiche più importanti.

Entro nel sentiero nel bosco, faccio fatica a "rompere il fiato", cammino con i miei pensieri, noto gli escrementi dei cinghiali "…quanti sono" penso; arrivo al bivio che esce dal bosco "…. Ora devo fare attenzione al sentiero" penso; qualcuno ha avuto la sensibilità di porre degli "ometti" in pietra per segnarlo; passo davanti ad un vecchio stazzo, ancora un po’ e ci sono; il tutto è come lo scorso anno: la ferrata che non serve a niente, un piccolo altarino con l’immagine del Santo ed una piccola statuina; guardo l’entrata e ……PREGO, prego per la persona che amo, prego come deve pregare un Uomo, senza chiedere intercessioni divine, senza demandare neanche al Padreterno, pregare per avere la FORZA, la forza di decidere, la capacità di essere artefice della propria fortuna o sventura e di assumersi tutte le responsabilità senza piangersi addosso.

Un po’ di frutta, un sorso dalla borraccia e la solita sigaretta "… ma quando smetterò?" continuo a chiedermi; comincia la discesa e ………..

Improvvisamente si alza il vento, il vento della mattina che sale lungo il fianco della montagna, resto immobile su una roccia, il vento mi spinge e sforzo tutti i muscoli del mio corpo per rimanere immobile …….. è bellissimo! Il sole supera la cresta, mi illumina, la mia ombra si staglia sulla roccia davanti a me, apro le braccia, mi riempio di emozioni, URLO e PIANGO, piango a dirotto come da secoli non mi capitava; sono VIVO, fiero di essere un UOMO!

 

by Cifone

 



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