Sito delle antenne Tv di Roio, l'amministrazione dei beni separati ha chiesto il sequestro

 L’amministrazione dei beni separati di Roio ha chiesto al commissario regionale per gli usi civici il sequestro di tutta l’area a Monteluco di Roio dove ormai da almeno 30 anni sono state installate le antenne di tutte le televisioni e radio private che trasmettono sull’Aquila: dalla Rai, a Telemare, da Radio Maria a Mediaset ma anche le antenne di telefonia mobile. La procedura giudiziaria, avviata tramite l’avvocato Rodolfo Ludovici, poggia sul presupposto che con tali impianti si occupa abusivamente il terreno adibito a uso civico. Ne è stata chiesta, dunque, la rimozione una volta stabilita la demanialità civica. La controversia sta nel fatto che finora ogni rapporto di rilazione circa gli impianti è intercorso solo con il Comune dell’Aquila che ha sempre riscosso il canone. A quel punto si sono costituite le decine di convenuti rappresentati dagli avvocati Alessandra Dundee, Silvia Ricci, Giulio Cerceo, Giovanni Mangialardi, Riccardo Lopardi. Si è costituita pure l’Avvocatura dello Stato insieme al Comune dell’Aquila. L’amminisrrazione dei beni separati, dunque, ha chiesto il sequestro delle aree cosa che avrebbe comportato, inevitabilmente, il black out delle trasmissioni radiotelevisive. Il commissario, piuttosto di attuare un provvedimento drastico che avrebbe provocato non poche polemiche e proteste, ha deciso di rimettere il contenzioso nelle mani di un esperto tramite un’ordinanza. «Nel procedimento», si legge nell’atto giudiziario a firma del giudice Camillo Romandini, «l’amministrazione ha richiesto l’emissione di un provvedimento cautelare di sequestro delle aree a suo dire abusivamente occupate dalle emittenti televisive e radiofoniche. Queste ultime sono ad opporsi sul presupposto della esistenza di un legittimo diritto a occupare le aree predette in virtù di un regolare contratto di locazione. Ciò detto non appare possibile pervenire alla emanazione dell’invocato provvedimento dovendosi certamente procedere alla istruzione del giudizio e in particolare all’espletamento di una consulenza tecnica diretta preliminarmente ad accertare la “qualitas soli”» e la effettiva situazione giuridica riguardante l’occupazione delle parti convenute. Il giudice, pertanto, riservandosi ogni ulteriore decisione circa l’istanza di sequestro, ha nominato come consulente l’ingegnere Paola Iacobucci. Il conferimento dell’incarico è stato già effettuato il 15 luglio scorso.

- da Il Centro -



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