DA SAN PIETRO DELLA IENCA A COLLEMAGGIO NEL SEGNO DELLA PACE E DEL PERDONO

Si è svolta ieri la terza edizione della Marcia del perdono e della pace, organizzata dal Comune dell'Aquila e dall'associazione San Pietro della Jenca . Un appuntamento divenuto centrale nella Perdonanza celestiniana, nato con l'intento di unire, in un filo non solo ideale, due Papi che hanno omaggiato, con la loro presenza, la terra d'Abruzzo: Giovanni Paolo II e Celestino V. In 160 alla partenza, avvenuta alla Jenca, alle 9, dopo la benedizione di monsignor Giovanni D'Ercole, il corteo ha raggiunto Collemaggio alle 17,30. Ad attendere il gruppo di atleti, volontari della Croce Rossa e della protezione civile, alpini e i tanti cittadini che hanno aderito alla manifestazione, l'arcivescovo dell'Aquila, monsignor Petrocchi e il coro dei bambini di Camarda. Un tracciato di ventuno chilometri, attraverso San Clemente, a quota 1066 metri e Fonte della Pietà, con una prima tappa ad Assergi, dove le associazioni: “Insieme per Assergi” e “Assergi Racconta” hanno allestito un punto di ristoro. Da qui, la marcia ha proseguito il suo cammino verso Camarda, per una seconda sosta organizzata dalle associazioni: “Insieme per Camarda” e “Il Treo”. Il cammino è ripreso verso la Madonna d'Appari, a Paganica, dove è stata offerta una spaghettata. Il corteo ha ripreso, poi, il cammino verso la chiesa del cimitero dell'Aquila, la Fontana Luminosa, il corso e piazza Duomo, per giungere alla tappa finale: la basilica di Collemaggio. Soddisfatto il presidente dell'associazione San Pietro della Jenca, Pasquale Corriere: “Un appuntameto che intendiamo migliorare nell'organizzazione e nella visibilità. Si inizierà a lavorare alla prossima edizione della Marcia del perdono già dalla prossima primavera. La marcia» sottolinea Corriere «segna il cammino di due protagonisti della chiesa cristiana: Celestino V, che ha elargito all'Aquila il dono dell'Indulgenza plenaria, e Giovanni Paolo II, che centinaia di volte si è raccolto in preghiera nella chiesetta della Jenca, oggi Santuario».



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