Il gip dispone l’archiviazione per gli spari contro la casa della Braccani

Era stato il pm Fabio Picuti a chiedere l’archiviazione sul caso degli spari alla conduttrice televisiva di TvUno, Daniela Braccani. Ieri la richiesta del sostituto procuratore è stata firmata dal giudice per le indagini preliminari, Giuseppe Romano Gargarella, che ha definitivamente messo la parola fine alla vicenda che fin dalle prime battute non aveva convinto. Scagionati dunque i tre ragazzi, assistiti dagli avvocati Roberto Tinari e Claudio Verini, inizialmente iscritti sul registro degli indagati per tentato omicidio. Un atto dovuto, da parte degli agenti della Squadra mobile della Questura (che si erano subito attivati con una serie di sopralluoghi), ma che per i tre indagati è stato l’inizio di un lungo e doloroso calvario, vista appunto la delicatezza della vicenda, essendo alcuni di loro dipendenti di un istituto di vigilanza privato (proprietario delle armi da fuoco) che appresa la notizia ha chiesto subito la restituzione delle armi e ponendo contemporaneamente sul prosieguo lavorativo un grosso punto interrogativo. Uno spettro in realtà mai scomparso. Nel mese di maggio le tre pistole nel frattempo sequestrate dagli investigatori erano state riconsegnate agli aventi diritto. Per il consulente del pubblico ministero non erano state quelle a sparare il colpo d’arma da fuoco in direzione dell’abitazione della conduttrice, a Coppito, circostanza in realtà che era stata subito sostenuta dagli avvocati, visto che le armi si trovavano custodite altrove. Particolare che aveva indotto le difese a non nominare nessun consulente di parte ma a rimettersi alle sole decisioni di quello nominato dalla Procura.



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