Botte e minacce alla ex, giovane condannato

 I giudici di appello dell’Aquila hanno confermato la condanna già inflitta in tribunale nei confronti di un giovane aquilano. Si tratta di Giuseppe Macchia, ora 27enne, di Coppito, al quale è stata di nuovo comminata la pena di un mese e venti giorni di reclusione per violenza privata. I fatti si verificarono nel 2007 in centro storico quando il giovane ebbe modo di rincontrare la sua ex ragazza, che da polo lo aveva lasciato, nei pressi di un locale di via Tempera, un vicolo che insiste sulla centralissima (prima del sisma) via Verdi. Secondo le accuse, che hanno sostanzialmente trovato accoglimento nei primi due gradi di giudizio, l’imputato afferrò la giovane e contro la la volontà di lei la bloccò lì per un tempo anche abbastanza lungo. Secondo il racconto di lei l’avrebbe anche fatta cadere e terra. Mentre era in corso la lite passò da quelle parti una pattuglia dei carabinieri che si fermò anche a fare delle verifiche ma alla fine il giovane minimizzò l’accaduto e i militari andarono via. Poi, comunque, i fatti furono denunciati e approdarono in tribunale che per quei fatti avvenuti il 7 ottobre del 2007 pronunciò la sentenza di condanna un paio di anni dopo. Il terremoto ha rallentato non poco la celebrazione del processo di appello che si è tenuto ieri con la conferma del dispositivo dei primo grado prevedendo anche un risarcimento dei danni di alcune migliaia di euro. Una sentenza mite a fronte dell’inasprimento delle pene per questo reato che, ovviamente, non si applicano a questo caso. Il collegio, che ha depositato la sentenza nel tardo pomeriggio di ieri, ha assecondato le richieste del rappresentante della Procura generale e della parte civile che è stata rappresentata dagli avvocati Nicola Iannarelli e Antonello Carbonara.

 



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