"Campo Imperatore, storia di una stazione invernale"

Questo bellissimo dipinto realizzato dall'artista Bernardino Di Cola ex dipendente dell'AMA, rappresenta il simbolo del Gran Sasso aquilano: "La Funivia del Gran Sasso".  Di Cola è anche un ex giocatore aquilano nella nazionale di rugby, premiato insieme ad altri nazionali con il "cap", ufficiale della Nazionale italiana, prima della partita inaugurale del 6 Nazioni 2013 Italia-Francia, disputata allo Stadio Olimpico il 3 febbraio 2013. La funivia ha quasi 80 anni, fu inaugurata nel settembre del 1934. Collega la località turistica di Fonte Cerreto al versante occidentale dell’Altipiano, alla base del massiccio. L’ascesa dura 7 minuti e supera un dislivello di oltre 1000 metri.
 Come è nata la Funivia del Gran Sasso? Correva l’anno XII del regime, l’Impero era alle porte, verrà proclamato un anno dopo con la conquista coloniale dell’Etiopia. I gerarchi abruzzesi gratificati da importanti incarichi governativi e fermamente determinati a lasciare un’impronta, vollero fare della funivia l’occasione per la celebrazione di una grande opera. L’idea di un collegamento della conca aquilana con il Gran Sasso fu inglobata in un più ampio programma di sviluppo turistico e sportivo della città dell’Aquila promosso dal podestà Adelchi Serena, che sarà ministro dei lavori pubblici, e dal pescarese Giacomo Accerbo ministro dell’agricoltura. E si decise di commissionare agli ingegneri Giulio Ceretti e Vincenzo Tanfani di Milano la realizzazione dell’impianto.
 Il progetto originario prevedeva il raggiungimento di Campo Pericoli e monte Aquila tramite due funivie lunghe complessivamente 4.500 metri e dal costo stimato sui 5 milioni di lire, venne realizzato solo il primo troncone fino a Campo Imperatore, sul versante del Gran Sasso detto dei Valloni, attraverso tre stazioni sistemate a quote progressive. La stazione di valle era situata a poca distanza da Assergi, alla base venne realizzata una piccola località turistica con servizi e alberghi, Fonte Cerreto, e avrebbe costituito il centro del nuovo comprensorio. Dai 1.125 metri di altitudine di Fonte Cerreto, la funivia raggiungeva poi una stazione intermedia a quota 1.619 metri e quindi la stazione di monte a Campo Imperatore ad una altitudine di 2.128, dove venne costruito anche l’albergo dove nel 1943 fu portato prigioniero Benito Mussolini dopo la caduta. La spesa complessiva fu di 2 milioni e 389 mila lire. Negli anni del boom economico, il turismo di massa e il diffondersi della pratica dello sci hanno fatto della «signora del Gran Sasso» una star; a partire dalla stazione di monte della funivia vennero due skilift, per l’epoca costituirono una delle più grandi e moderne stazioni sciistiche d’Europa, che si è via via adeguata tra tante difficoltà ai tempi e alle mode.
La storia della funivia è stata ricostruita «minuto per minuto» da Maurilio Di Giangregorio, ingegnere di professione e alpino-scrittore per passione, nel libro «Campo Imperatore, storia di una stazione invernale».

 

Intervista a Maurilio Di Giangregorio (da TVUNO)

 

 

La prima funivia del Gran Sasso


 

Inaugurazione della attuale funivia 4 Gennaio 1989

 

La Revisione Ventennale



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