TROVATI ANCHE GLI ULTIMI FRAMMENTI E FILAMENTI DELLA RELIQUIA RUBATA

La reliquia di Papa Giovanni Paolo II viene considerata del tutto ritrovata dagli inquirenti, anche se ovviamente non ha più l’aspetto di prima del furto.

Altri frammenti, di cui tre filamenti ricollegabili alla parte di reliquia che si trova intorno al pezzo di stoffa intrisa di sangue del pontefice polacco, sono stati ritrovati durante le ricerche effettuate nel pomeriggio nel garage del progetto C.a.s.e. di Tempera (L’Aquila), dove abita uno dei tre giovani denunciati a piede libero per il furto del prezioso oggetto di culto e di una croce, trafugati presso il santuario di San Pietro della Ienca, alle falde del Gran Sasso, nella notte tra sabato e domenica.

Infine, gli ultimi filamenti di seta dorata, che sostenevano, attraverso una cucitura, il sacro resto nella teca, sono stati trovati sotto un letto, all’interno dell’appartamento di Tempera, anche con l’aiuto dei familiari dell’indagato, che sono stati molto disponibili.

Tutti i frammenti sono stati controllati con la Curia aquilana a cui sono stati riconsegnati per essere integrati alla reliquia già assemblata dal vescovo ausiliare dell’Aquila, Giovanni D’Ercole, il quale ha sottolineato che la reliquia è ricostruibile nella quasi totalità.

All’Aquila da Roma è arrivato personale della polizia Scientifica dell’unità Analisi crimini violenti, in particolare esperti in ritrovamento tracce, che hanno utilizzato il cane molecolare e luci forensi di varie lunghezze d’onda.

Per il dirigente della Mobile, Maurilio Grasso, “è stato un miracolo ritrovare tutto, d’altra parte don Luigi aveva detto ‘vedrete che il papa si farà trovare’ e così è stato”.

“Manca ancora qualcosa, ma si tratta di frammenti piccolissimi che non si vedono neanche per terra”, ha aggiunto.

Sul furto sacrilego Grasso ha precisato che la reliquia “è stata rotta nel garage di uno dei giovani denunciati e il pezzettino di stoffa è stato lanciato via, non capendo di che cosa si trattasse”.

Il vescovo ausiliare del capoluogo, monsignor Giovanni D’Ercole, si è detto “molto contento. Sull’offerta della Scientifica di ricostruire la reliquia - ha aggiunto - deciderà l’arcivescovo monsignor Giuseppe Petrocchi. Speriamo che la ricostruzione della reliquia spezzettata sia un segno per la ricostruzione della città in frantumi dopo il terremoto del 6 aprile 2009”.

 



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