''ECCO I SOLDI PER IL GRAN SASSO'' CIALENTE, ''BANDO EUROPEO PER I LAVORI''

- da Abruzzoweb -  "I fondi per gli impianti di Campo Imperatore ci sono".

Parola del sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente, nei giorni in cui è tornata prepotente la questione dell’inefficienza degli impianti di risalita e dell’intero ‘universo’ del Centro turistico del Gran Sasso, assolutamente fuori dai circuiti che contano e in perenne attesa di un piano industriale degno che faccia partire, sul serio, il turismo del versante aquilano della montagna.

Le parole di Cialente ai microfoni di AbruzzoWeb arrivano a pochi giorni di distanza dal guasto alla seggiovia Fontari che ha lasciato 50 persone sospese nel vuoto, aiutate a scendere dal soccorso alpino.

Sulla necessità di investire circa 6 milioni di euro soltanto per gli impianti di risalita si è espresso, non è la prima volta, Marco Cordeschi, ex direttore tecnico del Centro turistico Gran Sasso (Ctgs), che ha lanciato l’ennesimo allarme: o si tirano fuori i soldi, Comune capoluogo in primis, proprietario degli impianti e costretto a rimediare alle perdite di circa 1 milione di euro l’anno, secondo lo stesso Cordeschi, oppure il Centro turistico muore.

Ma Cialente ostenta sicurezza. "È tutto fatto, ora il ‘boccino’ è in mano all’assessore comunale al Bilancio Lelio De Santis e al dirigente Fabrizio Giannangeli", spiega Cialente a questo giornale.

"Il giorno in cui viene approvato il bilancio - continua il primo cittadino aquilano - i soldi, 10 milioni di euro che già abbiamo, passano subito al Centro turistico. È previsto un bando europeo, due o tre buste al massimo perché le aziende che fanno questo tipo di lavoro in Europa sono due o tre. Il Gran Sasso deve diventare un punto di riferimento anche in estate, non soltanto d’inverno".

"I lavori devono essere fatti entro settembre, ottobre, in primis quelli che riguardano le Fontari”, dice ancora il sindaco, che poi aggiunge: “Sono convinto che sul Gran Sasso si possono aprire scuole di trekking, mountain bike, si può puntare alla ristorazione, ai percorsi, ma servono imprenditori. La politica può creare i presupposti, cioè fare gli investimenti, poi tocca agli imprenditori rispondere".

"Quando nacque l’autostrada, molti erano contrari. La Menarini, l’unica vera multinazionale del farmaco in Italia, o la Dompè, sono venute da noi perché abbiamo l’autostrada", conclude Cialente.


 



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