Misteri aquilani: la Costellazione Aquila -di Sante Acitelli -

Continuo con la conoscenza dei misteri aquilani, stavolta presento un articolo circa  la scoperta dell’edificazione della città di L’ Aquila specularmente alla costellazione omonima. Le chiese e i monumenti sono disposte come le stelle della costellazione dell’Aquila. Una riproduzione perfetta, che ritroveremo anche nel disegno della Fontana delle 99 Cannelle.

L’Aquila fu edificata non solo secondo la pianta di Gerusalemme, ma anche disponendo i principali monumenti sacri in modo da ridisegnare a terra la costellazione della stella Altair. Ad ulteriore riprova, l’Imperatore Federico II di Svevia edificò la città di Vittoria (in contrapposizione a Parma) seguendo la disposizione della costellazione del pianeta Marte, così come gli splendidi castelli in terra di Puglia. Federico II consultava gli astrologi in ogni momento, Michele Scoto fu il suo astronomo personale. Astrologia e astronomia avevano per lo svevo la massima importanza, come attesta il prezioso astrolabio ricevuto in doto dal sultano Al-Kamil. Gli astronomi gli comunicavano le date importanti per certe imprese, come iniziare una spedizione o fondare una città come Aquila, con l’esperienza dei maestri Cistercensi.

Per gli antichi costruttori era di notevole importanza la scelta del sito dove erigere i loro templi sacri. Allora un luogo sacro era da ricercare in una zona ricca di acqua e con varie altre caratteristiche vibrazionali. Il magnetismo si comporta come una rete che circonda la terra, in alcuni punti le forze sono più concentrate e la città di L’Aquila sorge su uno dei nodi più potenti al mondo. Esiste una potente linea magnetica che parte da Giza, passa per Castel del Monte in Puglia (dove c’è il castello ottagonale di Federico II), attraversa L’Aquila, poi Chartres e Stonehenge fino a proseguire verso Terranova.

Solo oggi, grazie alle scoperte quantistiche, siamo riusciti a capire in parte ciò che per gli antichi era ormai chiaro da millenni: il campo elettromagnetico e le sue strade erano il mezzo più importante per erigere templi e comunicare messaggi, sia religiosi che scientifici. Abbiamo scoperto che, come in alcuni altri luoghi misteriosi del globo (es. le piramidi di Giza, o le cattedrali gotiche francesi), L’Aquila fu edificata in modo che le sue chiese disegnassero a terra una costellazione particolare: la costellazione Aquila.

Le famose cattedrali francesi sono disposte in modo da riprodurre a terra la costellazione della Vergine, ma ad una attenta verifica sembra una teoria alquanto forzata. A L’Aquila risulta invece talmente perfetta e riscontrabile da lasciare stupefatti.

L’Aquila – Disposizione di chiese e monumenti del XIII secolo

Come è possibile dunque, che circa ottocento anni fa gli uomini avessero tali conoscenze? Perchè mai ridisegnare a terra una costellazione, e proprio quella che porta (o dà) il nome della città?

Nella foto  vediamo una foto aerea della città in cui sono stati evidenziati con dei punti gialli le chiese principali risalenti all’epoca di fondazione (XIII sec.), con partenza dal centro geografico dell’Aquila: il Duomo. Altre chiese minori sono contrassegnate con i punti rossi e i punti verdi indicano invece chiese non più esistenti.

L’incredibile si materializza in un lampo, l’immagine originale della costellazione si “specchia” sulla città e subito sei punti su sei combaciano perfettamente e si tratta dei siti principali con le stelle maggiori della costellazione.

Posizionando la stella centrale “Deneb Okab” sul Duomo, Altair corrisponde perfettamente con la basilica di San Bernardino* poi, in senso orario, santa Giusta (con la 6781), quindi Collemaggio, le 99 cannelle (vedremo in seguito come in realtà esso sia un luogo sacro) e San Silvestro. Si resta sbalorditi dalla precisione delle distanze e dalle angolature perfette dei segmenti. Potremmo soffermarci qui talmente è evidente la somiglianza tra i due disegni: sei punti su sei sono perfettamente allineati. Ma c’è bisogno di ulteriori conferme che, come vedremo, arriveranno senza non difficoltà.

Andiamo allora a controllare se le stelle segnate in rosso corrispondono ad altre chiese, quelle di minore importanza rispetto alle prime come di minore importanza sono le stelle rimaste. Ciò che scopriremo è davvero incredibile! Le chiese indicate con dei punti rossi sono:
7)-San Vito: Costruita dagli aquilani di Tornimparte di fronte alle 99 cannelle. Sul lato destro della facciata medievale ci sono incisi vari simboli templari
9)-Santa Maria di Roio: Fu edificata nei primi anni del ’300 dagli aquilani del Colle di Roio. L’originale fu distrutta dal terremoto del 1703. Dell’antica costruzione resta solo la facciata in dimensioni ridotte. Sulla mappa della costellazione combacia con la stella “v”
10)- San Domenico: Inizialmente dedicata a Maria Maddalena la prima pietra fu posta da Carlo II d’Angiò, a cavallo tra il 1308 e il 1309. Sarà una tappa importantissima nel nostro percorso.
11)- San Pietro a Coppito – Qui si coglie l’atmosfera gotico-romanica dei primi decenni della città. Recentemente restituita in buona parte, ad un aspetto molto vicino a quello originale.
12)-Santa M. Paganica – Innalzata tra il ’200 e il ’300 dagli aquilani di Paganica. La chiesa non ha l’ingresso principale sulla piazza maggiore ma su una strada laterale resa più imponente da una scalinata.
13)- San Flaviano – Anche se la facciata è datata alla metà del ’300, sorse nella seconda metà del ’200 costruita dagli aquilani della comunità della Torre o delle Torri.
14) – San Marco e Sant’Agostino – I lavori di San Marco di Pianola sono iniziati nel ’200.
Corrispondono tutte a le stelle rimanenti e sono nella loro stessa posizione, lo si può verificare osservando le figure nelle precedenti pagine. E’ sbalorditivo, ma vogliamo andare oltre, trovare un’ultima conferma in modo da lasciare poco spazio alle perplessità. All’interno della costellazione ci sono ancora delle stelle senza riferimento a terra. Nella mappa della città sono segnate con i punti in verde e sono indicate con le lettere (a)- (b)- (c) (d) (e) (f) (g) (h). A metà del segmento che parte dal Duomo e si collega con San Silvestro, si incontra una stella che non sembra corrispondere né con San Pietro (più spostata ad ovest) né con S. M. Paganica (più spostata ad est).

Si scopre che una chiesa denominata S. Maria Cascina, nella via omonima, era posizionata esattamente in quel punto. Costruita dagli aquilani del castello di Cascina, ne resta oggi la parte bassa della facciata. Proseguendo in ordine alfabetico troviamo: Santa Maria Nuova, abbattuta per la costruzione del castello, era già esistente nel 1292 e concessa ai Cistercensi. Alla stella “beta” corrisponde la chiesa della Concezione, edificata nel ’300 sui resti di una precedente chiesa sorta con la città, ma rovinata dal terremoto del 1315, fu una cappella dedicata a S. Ludovico, fratello di Roberto d’Angiò Re di Napoli e abbattuta nel 1888 per la costruzione dei portici dai 4 cantoni a via Sallustio.

La stella “gamma” è in simmetria precisamente con S. Tommaso di Bariscianello (esistenza accertata almeno da primi del XIV sec.), situata verso il punto di incontro tra via Santa Maria a Forfona con via Maiella. Dove indicano le stelle “gamma” e “delta” esistevano in ordine la chiesa di S. M. Maddalena, monastero in cui furono accolte le monache benedettine poi soggette alle celestine, nel punto in cui ora è il fossato del castello e il convento S. Matteo situata fuori Porta Bazzano. La formidabile riprova di perfetta ubicazione delle chiese con rimando alla costellazione ce la forniscono in ultimo due particolari. Il primo si ha attinenza con una chiesetta molto carina, la quasi anonima Santa Maria a Forfona. Questa chiesa era in origine ubicata diversi metri più avanti, proprio dove nella costellazione è individuata una stella, fu spostata nell’attuale posizione per far posto al nascente quartiere.

Il secondo particolare ha attinenza con S. Michele Arcangelo, posta nella zona attuale dell’Emiciclo, ma soprattutto con quella piccola stella quasi attaccata a Collemaggio, dove esisteva una chiesetta. La conclusione è pressoché  incontroversibile: i luoghi sacri della città sono stati edificati per duplicare in terra le stelle della costellazione Aquila. Non si tratta di allineamenti stellari tipo le piramidi di Giza (il Mistero di Orione di Bauval e Gilbert), ma di un discorso ben diverso, quello che si sta mostrando è un’immagine speculare e non un allineamento come per Giza. Come in cielo così in terra! Quale fu allora la concezione che ispirò il fondatore dell’Aquila, oltre 750 anni, fa a fondare una città inversa, ma uguale a Gerusalemme e ad una costellazione? Forse il segreto è celato proprio nel nome: “AQUILA”.

* La Basilica di San Bernardino da Siena (n° 3) corrispondente alla stella Altair è del secolo XV. Ad essa era preesistente la chiesa di S. Alò e comunque adiacente ad un imponente complesso monastico con residui di fattura cistercense.

cifone


 



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